Lettera del Seg. Luca Orrù U.A.I. sul CONGRESSO appena terminato.

All’insegna di Scuola e Cultura

Oggi, domenica 10 Maggio, si chiude il sipario anche su questo 48° Congresso annuale dell’Unione Astrofili Italiani, organizzato con grande impegno e dedizione dagli amici astrofili dell’Unione Maddalonese Amici del Cielo –UMAC.

Il Congresso si è presentato fin da subito con un programma ricco e variegato, articolato su ben quattro giornate di attività (documentate nella fotogallery disponibile di seguito/sul sito UAI), ma con filo conduttore ben evidente a partire dalle sedi congressuali scelte: il mondo della scuola, dell’istruzione e della “contaminazione culturale”.

Ce ne siamo subito resi conto dal venerdì in prima mattinata, all’apertura dei lavori del convegno di didattica ospitato presso il Liceo Scientifico “Nino Cortese” di Maddaloni: una ampia aula gremita di studenti attenti e disciplinati, che hanno seguito tutti gli interventi tenuti in buona parte da ex-studenti dello stesso Liceo, nonché soci dell’UMAC, come peraltro la dr.sa Melania Del Santo, Ricercatrice INAF, che ha aperto con la sua conferenza di giovedì sera le attività pubbliche del congresso, seguita, sempre di giovedì sera, dalla visita al Planetario digitale di Caserta, una struttura di eccezionale validità e qualità, che merita senz’altro di essere più conosciuta e valorizzata, a livello locale e nazionale.

Si è anche capito che si sarebbe fatta molta “contaminazione culturale”, nel caso specifico tra astronomia, storia, mitologia ed arte, come è emerso dalla interessantissima attività di studio condotta direttamente dai soci dell’UMAC e che è sfociata in un vero e proprio nuovo percorso astronomico all’interno della Reggia di Caserta, il “tesoro” culturale e turistico di tutta la provincia. Di questo nuovo percorso, che sarà addirittura incluso in quelli ufficiali della Reggia, hanno potuto usufruire i congressisti nel primo pomeriggio di venerdì.

Un “filo rosso” che ha accompagnato tutte le quattro giornate di attività, faticose per il timetable serratissimo e per gli inevitabili spostamenti tra le varie sedi di attività, ma arricchite da tanta passione, competenza, disponibilità ed amicizia.

Le attività congressuali sono entrate nel vivo venerdì pomeriggio, al Convitto Nazionale “Giordano Bruno” – storica e benemerita istituzione scolastica del territorio – dove è stato ospitato tutto il restante programma, compresa la conferenza serale del prof. Massimo Della Valle, Direttore dell’Osservatorio di Capodimonte, che non ha certo tradito le attese per chiarezza, fruibilità, aggiornamento scientifico ed empatia con il folto pubblico.

 

Il Sabato è stata una giornata di vera full-immersion dalla mattina alle ore 9.00 fino all’Assemblea dei Soci alle ore 15.00 e poi subito a seguire con le premiazioni e la conferenza di Corrado Lamberti, premio Lacchini 2015, nella quale si è davvero raggiunto il massimo dell’emozione – e quasi della “commozione” – nel ripercorrere l’avvincente storia del più grande successo editoriale e culturale sulla divulgazione dell’astronomia in Italia: ovviamente parliamo della storica rivista “l’Astronomia”.
A Claudio Lopresti è invece andato il premio Ruggieri, a Vittorio Amadori il premio Falorni, a Giuseppe De Donà il premio Stella al Merito UAI, e al Gruppo Astrofili Deep Space di Lecco il Premio Astroiniziative.
La serata si è conclusa con un importante momento musicale, dove si sono affiancate le composizioni originali di musica classica contemporanea del Maestro Gennaro Di Cicco con le più tradizionali canzoni napoletane del Coro Polifonico. E naturalmente l’immancabile Cena sociale!

Un cenno merita la decisione dell’Assemblea di costituire la Commissione che dovrà elaborare la “nuova UAI”, ricercando il miglior equilibrio tra lo sviluppo di una struttura in grado di valorizzare e mettere a sistema le grandi risorse della rete delle associazioni, degli osservatori e dei planetari e la salvaguardia del contributo del singolo astrofilo, che spesso rappresenta l’eccellenza in vari campi di attività.

La domenica mattina, tradizionalmente più “sobria” di partecipanti, si è svolta tra le interessanti relazioni delle esperienze didattiche dell’UMAC, i progetti UAI “AstroAcademy” e “ROSAD 2.0: Il Cielo in una Scuola”, la Sessione Variabili e Pianeti Extrasolari, per chiudersi con un “brindisi beneaugurale” sotto i maestosi “Ponti della Valle”, l’acquedotto che soddisfaceva le ingenti esigenze idriche della grande Reggia Borbonica.

Al di là della ricchezza dei contenuti, credo che ricorderemo questo congresso per la bellezza di una associazione, l’UMAC, che unisce ai più anziani ed esperti tanti tanti giovani, sotto la guida appassionata ed autorevole del prof. Michele Maddaloni, alacremente impegnata ogni anno, da venti anni, nel trasmettere a migliaia di giovanissimi di tutta la provincia la fiammella dell’interesse per la cultura scientifica, e con essa della speranza di un futuro migliore per il nostro paese. Si tratta di un “piccolo, grande miracolo” in un territorio che, senza infingimenti, presenta tante difficoltà e criticità, economiche e sociali.

Sarà un dovere per l’UAI sostenere in tutti i modi possibili realtà come queste, ma nel frattempo rivolgiamo a tutti gli amici dell’UMAC un grande “grazie”, soprattutto per questo impegno, oltre che per averci ospitato con impegno e simpatia !

Luca Orrù
Segretario UAI

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