La Mitologia delle Costellazioni – Ercole

Mito di Ercole
HERCULES

Eracle, Ercole per i Romani, era l’eroe per eccellenza, di sicuro il più popolare dell’antichità. Era figlio di Alcmena, una donna mortale, e Zeus; proprio per questo Era promise di ucciderlo perché prova vivente dell’infedeltà del marito. Ercole era dotato di una forza sovrumana e di un coraggio mai visto prima. A causa della gelosia di Era, Ercole dovette subire i continui tentativi della divinità di ucciderlo così si ritrovava a dover lottare per difendere la sua vita e quella dei suoi cari. Ad esempio un giorno Era lo rese pazzo ed Ercole, involontariamente, uccise gente innocente e commise delitti di ogni sorta…

 

La Mitologia delle Costellazioni – Idra


HYDRA

mitologia_idra

 

 

Il mito: mostro a nove teste figlia di Echidna e Tifone, infestava la regione intorno al lago di Lerna nel Peloponneso. Il mito racconta che appena una delle sue teste veniva tagliata subito ne ricrescevano al suo posto altre due. L’uccisione di questo mostro faceva parte di una delle dodici fatiche che Eracle dovette affrontare. Ma quando l’eroe si recò sul posto si rese conto che uccidere definitivamente l’idra era impresa quasi impossibile; non riusciva a trovare un modo per impedire che le teste del terribile mostro ricrescessero. Se riuscì nell’impresa, parte del merito fu del suo fedele compagno Iolao, il quale consigliò al figlio di Zeus di bruciare le ferite subito dopo che la testa veniva mozzata. Con questo stratagemma l’eroe eliminò il mostro, liberò gli abitanti di Lerna e, soprattutto, superò una delle fatiche più difficili. Dopo aver eliminato il mostro Eracle pensò bene di intingere i suoi dardi nel sangue velenoso sgorgato dalle ferite del mostro in modo da renderli infallibili e mortali.

 

La Mitologia delle Costellazioni – Corona Boreale


CORONA BOREALIS

Corona Boreale

 

Il mito: la costellazione rappresenta la corona d’oro che Dioniso regalò alla sua Arianna come dono di nozze. Ma per capire bene dobbiamo risalire molto indietro con la nazrrazione. Si racconta che ogni nove anni sette ragazzi e sette ragazze vergini dovevano essere inviate da Atene, che allora era sottoposta al domino cretese, sull’isola per ordine del re Minosse affinchè questi venissero sacrificati al Minotauro.

La Mitologia delle Costellazioni – Corvo

CORVUS Il mito: si racconta che un giorno Apollo innamorò di una giovane mortale di nome Coronide. All’inizio la ragazza contraccambiò l’amore del dio ma, successivamente le cose cambiarono.  Improvvisamente la ragazza tradì il dio con il bel mortale Ischis, lasciando Apollo all’ignaro di tutto. Un corvo, un uccello bellissimo …

La Mitologia delle Costellazioni – Vergine

VIRGO

Costellazione della Vergine

 

Il mito: la tradizione più antica narra di Dyke, figlia di Zeus e Temi, colei che rappresentava l’ordine cosmico e la giustizia (il suo nome tradotto significa infatti l'”irremovibile”); e infatti Dyke, conosciuta dai Romani col nome di Astrea era la dea che impersonificava la giustizia. Essa, nell’età dell’oro abitava sulla Terra, insegnando agli uomini la giustizia e la lealtà. Ma col passare del tempo gli uomini si fecero così corrotti e degeneri che la dea, disgustata, decise di ritirarsi per sempre in cielo lasciando il mondo in preda ai suoi mali.

 

La Mitologia delle Costellazioni – Orsa Maggiore

URSA MAIOR

Orasa maggiore e orsa minore

Il mito: il mito narra della ninfa Callisto, una delle compagne di Artemide, che in quanto ancella della dea della caccia aveva fatto voto di castità. Zeus però si invaghì di lei seducendola sotto le mentite spoglie di Artemide. Callisto si accorse troppo tardi di ciò che stava accadendo. Ora per lei il problema era di nascondere alle altre ninfe e soprattutto ad Artemide la sua gravidanza. Tutto sembrava andare bene finché un giorno, Artemide e le altre ninfe decisero di fare un bagno presso un laghetto; Callisto fu scoperta e fu salvata da Zeus che la rapì e la trasformò in un’orsa. Ma ora, oltre alla collera di Era, si aggiungeva quella di Artemide. Così grazie all’aiuto della regina degli dei, Artemide trovò Callisto e la uccise con le sue infallibili frecce. Zeus ebbe, però, la premura di salvare il figlioletto che aspettava da Callisto, il piccolo Arcade, che fu affidato alle cure di Maia.

La mitologia delle costellazioni – Auriga

AURIGA

Mito di Auriga

Il mito: siamo a Pisa, nella regione greca dell’Elide, dove regnava Enomao il quale aveva una figlia bellissima di nome Ippodamia. Molti si innamorarono di lei, ma, quando questi, si recavano dal padre a chiedere la sua mano, la risposta era il prezzo per la sua mano sarebbe stato quello di rischiare la vita. Enomano, infatti, pretendeva che lo si sfidasse in una corsa con i cavalli e che solo il vincitore avrebbe sposato la bella principessa, mentre per i perdenti il prezzo sarebbe stata la vita. Ed Enomano non aveva mai perso una sifda! E ciò perchè Enomao possedeva i cavalli più veloci di tutta la Grecia. Suo infallibile cocchiere, il nostro auriga appunto, era Mirtilo, figlio di Ermes. Un giorno arrivò in Elide Pelope, figlio di Tantalo, deciso più che mai a sposare la bella Ippodamia. La ragazza, innamorata del bel Pelope convinse Mirtilo a truccare la corsa per far vincere il suo amato. Mirtilo si lasciò convincere e la corsa fu vinta da Pelope. In quanto ad Enomao, egli morì nell’incidente che ne seguì poiché le ruote, i cui perni erano stati allentati da Mirtilo, si staccarono facendo ribaltare e deragliare il carro. E Mirtilo? Il giovane credeva e sperava in una ricompensa, ma quando Pelope si dimostrò ingrato, preso dall’ira, tentò di violentare Ippodamia. Così nello stesso giorno, anche Mirtilo trovò la sua fine, ucciso dal furente Pelope.

Le varianti: ci sono altre due diverse interpretazioni e tradizioni per questo racconto. La prima vuole che l’auriga fosse Erittonio, leggendario re di Atene nonché figlio di Efesto, al quale la dea Atena insegnò l’arte dell’addomesticazione dei cavalli. Un’altra tradizione ancora dice che in realtà era Ippolito figlio di Teseo, e perciò siamo ancora in ambiente ateniese, di cui si innamorò la matrigna Fedra. Quando però Ippolito la respinse ella si suicidò e così Teseo lo bandì dalla città. Mentre Ippolito lasciava la città il suo carro si ruppe uccidendolo.

La mitologia dei pianeti

Non solo le costellazioni sono legati a fatti e personaggi mitici desunti dalla mitologia greca; anche i pianeti, con i loro satelliti, del sistema solare sono legati alla mitologia antica. Compiremo perciò un viaggi che dalle vette dell’Olimpo ci porterà in giro per il sistema solare. Cercheremo di riassumere, in modo veloce e, si spera, chiaro le tante e immense tradizioni delle divinità che danno il nome ai pianti. La nostra fonte di riferimento è la più importante Teogonia dell’Antichità, quella di Esiodo:

Gea/Tellus – Terra
Gea - La Terra

Subito dopo Caos, dio primigenio e onnipresente, la massa amorfa che contiene in se tutte le cose che saranno create, si autogenerarono Gea (o Gaia, Tellus presso i Romani), la terra e Tartaro, le profondità oscure liddove successivamente Ade impianterà il suo regno infernale, grazie all’azione di Eros, il principio primo dell’amore che porta tutti gli esseri viventi a riprodursi e a generare vita. Gea poi autopartorì Urano stellato, il cielo, i Monti e Ponto il mare infecondo. Successivamente Gea si unì a Urano generando i Titani, i Centimani (Ecatonchiri in greco) e i Ciclopi; solo che Urano, che aveva preso il sopravvento temendo di essere spodestato da uno dei suoi figli, rimase attaccato a Gea impedendo loro di uscire dal ventre materno. In seguito Gea fabbricò un falcetto per liberare sè e i suoi figli dall’odioso giogo di Urano; solo Crono però, uno dei Titani e il minore dei figli, si fece avanti per portare avanti l’impresa. Così Crono evirò il padre, facendo sì che il cielo si staccasse dalla terra, e liberò i fratelli