La mitologia delle costellazioni – Auriga

AURIGA

Mito di Auriga

Il mito: siamo a Pisa, nella regione greca dell’Elide, dove regnava Enomao il quale aveva una figlia bellissima di nome Ippodamia. Molti si innamorarono di lei, ma, quando questi, si recavano dal padre a chiedere la sua mano, la risposta era il prezzo per la sua mano sarebbe stato quello di rischiare la vita. Enomano, infatti, pretendeva che lo si sfidasse in una corsa con i cavalli e che solo il vincitore avrebbe sposato la bella principessa, mentre per i perdenti il prezzo sarebbe stata la vita. Ed Enomano non aveva mai perso una sifda! E ciò perchè Enomao possedeva i cavalli più veloci di tutta la Grecia. Suo infallibile cocchiere, il nostro auriga appunto, era Mirtilo, figlio di Ermes. Un giorno arrivò in Elide Pelope, figlio di Tantalo, deciso più che mai a sposare la bella Ippodamia. La ragazza, innamorata del bel Pelope convinse Mirtilo a truccare la corsa per far vincere il suo amato. Mirtilo si lasciò convincere e la corsa fu vinta da Pelope. In quanto ad Enomao, egli morì nell’incidente che ne seguì poiché le ruote, i cui perni erano stati allentati da Mirtilo, si staccarono facendo ribaltare e deragliare il carro. E Mirtilo? Il giovane credeva e sperava in una ricompensa, ma quando Pelope si dimostrò ingrato, preso dall’ira, tentò di violentare Ippodamia. Così nello stesso giorno, anche Mirtilo trovò la sua fine, ucciso dal furente Pelope.

Le varianti: ci sono altre due diverse interpretazioni e tradizioni per questo racconto. La prima vuole che l’auriga fosse Erittonio, leggendario re di Atene nonché figlio di Efesto, al quale la dea Atena insegnò l’arte dell’addomesticazione dei cavalli. Un’altra tradizione ancora dice che in realtà era Ippolito figlio di Teseo, e perciò siamo ancora in ambiente ateniese, di cui si innamorò la matrigna Fedra. Quando però Ippolito la respinse ella si suicidò e così Teseo lo bandì dalla città. Mentre Ippolito lasciava la città il suo carro si ruppe uccidendolo.

Curiosità: nessuno sa che i giochi olimpici, istituiti da Eracle furono ideati proprio in ricordo di questo episodio. Ed infatti la città di Olimpia si trovava in Elide.

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