Sole
Si trova nella costellazione dei Pesci fino al giorno 18, quando entra nella costellazione dell’Ariete.
1 aprile
- sorge alle 06:53
- transita alle 13:14
- tramonta alle 19:36
15 aprile
- sorge alle 06:30
- transita alle 13:10
- tramonta alle 19:52
30 aprile
- sorge alle 06:07
- transita alle 13:07
- tramonta alle 20:08
La durata del giorno aumenta di circa 1 ora e 18 minuti dall’inizio del mese.
Luna
1 aprile
- sorge alle 13:44
- transita alle 20:55
- tramonta alle 03:23
15 aprile
- sorge alle 03:23
- transita alle 08:50
- tramonta alle 14:24
30 aprile
- sorge alle 13:41
- transita alle 20:24
- tramonta alle 02:28
fasi lunari del mese:
- Luna Piena il 6 (ore 19:21)
- Ultimo Quarto il 13 (ore 10:52)
- Luna Nuova il 21 (ore 07:21)
- Primo Quarto il 29 (ore 10:00)
Il giorno 7 alle ore 17:09 la Luna raggiunge il perigeo (358.311 km di distanza), mente il giorno 22 alle ore 13:39 si troverà nel punto più lontano dalla Terra nel corso della sua orbita, l’apogeo (406.421 km).
Posizione dei pianeti
Mercurio: questo mese non è particolarmente favorevole all’osservazione del pianeta. Per tutto aprile Mercurio è visibile solo al mattino, ma sorge meno di un’ora prima del Sole. Non c’è quindi tempo a sufficienza per vederlo abbastanza alto in cielo: le luci dell’alba prendono rapidamente il sopravvento.
Venere: al culmine del lungo periodo di osservabilità ottimale del pianeta, il 4 aprile Venere raggiunge la massima durata dell’intervallo di tempo disponibile per ammirarlo. Il pianeta tramonta infatti ben 4 ore e 8 minuti dopo il Sole. Nella prima metà del mese non si registrano particolari variazioni, ma nelle ultime due settimane di aprile inizia una repentina discesa del pianeta verso l’orizzonte occidentale. A fine mese si è già ridotto di circa mezz’ora la differenza di orario tra il tramonto del Sole e quello di Venere. Nel corso del mese Venere attraversa gran parte della costellazione del Toro.
Marte: dopo l’opposizione del mese scorso, Marte mantiene ottime condizioni di osservabilità. Al calare dell’oscurità lo si può individuare facilmente già alto sull’orizzonte orientale, dove spicca per la sua luminosità e per il colore rosso. La sua posizione all’interno della costellazione del Leone non varia molto. Inizialmente prosegue il moto retrogrado che lo porta a spostarsi leggermente in direzione di Regolo, la stella più luminosa della costellazione. Il giorno 15 il moto si inverte, ritorna diretto e il pianeta torna a dirigersi lentamente verso il limite con la costellazione della Vergine.
Giove: il gigante gassoso ha dominato per mesi il cielo occidentale assieme a Venere e, con la Luna, è stato protagonista di una serie ricchissima di suggestive congiunzioni. Questo periodo giunge a conclusione con il mese di aprile. Giove è sempre più basso sull’orizzonte ad Ovest. Inizialmente è ancora possibile individuarlo facilmente poco dopo il tramonto del Sole, ma a fine mese è ormai confuso tra le luci del crepuscolo, fino a divenire inosservabile fino alla sua riapparizione, tra circa un mese, nei cieli del mattino, prima dell’alba.
In condizioni di visibilità sono sempre degni di nota i 4 satelliti galileiani (Io, Europa, Ganimede e Callisto), che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore. Giove si trova ancora nella costellazione dell’Ariete, ma è ormai vicino al limite con il Toro.
Saturno: mentre Giove ci saluta, il “Signore degli Anelli” si accinge a diventare uno degli oggetti più osservati del cielo di primavera. Il giorno 15 il pianeta si trova infatti all’opposizione, ed è pertanto è osservabile per l’intera notte. Al tramonto del Sole appare sull’orizzonte orientale, per culminare a Sud intorno alla mezzanotte e in seguito calare verso oriente dove tramonta in concomitanza con l’alba. Saturno si trova ancora nella Vergine, alla sinistra di Spica, la stella più brillante della costellazione.
Urano: dopo la congiunzione con il Sole del 24 marzo il pianeta si trova ancora ad una modesta distanza angolare dal Sole. Per alcune settimane è quindi ancora praticamente inosservabile. A fine mese ricompare al mattino, prima dell’alba, molto basso sull’orizzonte ad Est.
In condizioni favorevoli all’osservazione, usando uno strumento ottico (anche un buon binocolo) appare come un oggetto di colore blu/verde, di magnitudine 5.7. Urano si trova nella costellazione dei Pesci, dove rimane tutto l’anno.
Nettuno: il pianeta è ancora basso sull’orizzonte orientale, ma con il passare delle settimane l’osservabilità migliora e l’istante in cui sorge si anticipa sempre più. Nettuno è comunque individuabile solo nell’ultima parte della notte, prima dell’alba.
Come sempre, per individuarlo è necessario utilizzare una strumentazione adeguata, un telescopio o un binocolo. Nettuno si trova nella costellazione dell’Acquario, dove rimarrà per molti anni.
Plutone: Preso atto della riclassificazione di Plutone a plutoide da parte della IAU, la nostra rubrica includerà comunque l’osservabilità dell’astro.
Plutone sorge nelle ore centrali della notte, incrementando giorno per giorno l’intervallo di osservabilità. A fine mese raggiunge la massima altezza sull’orizzonte (culminazione) a Sud mentre compaiono le prime luci dell’alba. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione in cui è destinato a rimanere fino al 2023.
costellazioni
Il mese di aprile inizia il vero e proprio passaggio dal cielo invernale a quello estivo. Al calare del crepuscolo infatti possiamo ancora scorgere per qualche ora le costellazioni che hanno dominato il cielo invernale: il cacciatore Orione con le sue splendide stelle Betelgeuse e Rigel, i Gemelli con Castore e Polluce, il Toro con la luminosa Aldebaran e l’Auriga con Capella.
Dalla parte opposta, nel cielo orientale, osserviamo invece le costellazioni che caratterizzeranno il cielo estivo. Ecco allora che al tramontare a Sud-Ovest di Sirio (la stella più luminosa del cielo boreale) nella costellazione del Cane Maggiore, corrisponde il sorgere a Nord-Est di Vega – nella costellazione della Lira – la stella più luminosa del cielo estivo, insieme ad Arturo del Bootes, la costellazione del Bifolco. Vega sarà un vertice del triangolo estivo assieme a Deneb della costellazione del Cigno e ad Altair dell’Aquila. Nei mesi estivi la troveremo proprio sopra le nostre teste, allo zenit. Vicino al Bootes è individuabile una piccola costellazione dalla forma a semicerchio, la Corona Boreale. Le stelle che la compongono sono di magnitudine abbastanza ridotta, pertanto, se si riesce ad osservarla nella sua interezza, possiamo essere certi di avere a disposizione un cielo discreto. La costellazione non contiene alcun oggetto del profondo cielo degno di nota: le galassie in questa regione di cielo sono tutte molto lontane e deboli, ma nella parte sudoccidentale della costellazione è presente un celebre ammasso di galassie, noto come Abell 2065, che conta decine di galassie. Tra la Corona Boreale e la Lira si trova la gigante ma debole costellazione di Ercole, molto nota agli astrofili in quanto in essa si trova M13, un ricchissimo ammasso stellare facilmente individuabile con piccoli strumenti, alla portata quindi dei neofiti. Con telescopi di una certa apertura è possibile risolvere tale ammasso fino al nucleo, mostrando la miriade di stelle di cui è composto. Nel corso della notte le costellazioni invernali tramontano del tutto per lasciare spazio al vero e proprio cielo estivo. Abbiamo quindi il Cancro e il Leone, con la brillante Regolo e nei pressi del quale troviamo Saturno. Nel cielo di sud-est, a notte inoltrata, sorgono la Bilancia e successivamente lo Scorpione, caratterizzato dalla gigante rossa Antares. Terminiamo il tour con una breve descrizione del cielo settentrionale, caratterizzato dalle classiche costellazioni circumpolari (che ruotano attorno al Polo Nord Celeste). Il periodo è favorevole all’osservazione dell’ Orsa Maggiore (riferimento per trovare la stella polare) poichè si trova nel punto di massima altezza sull’orizzonte, definito “culminazione”. Si prosegue con Cassiopea, dalla classica forma a “W”, a seguire Cefeo e il Dragone.
Supernova in M95! Costellazione del Leone
Riportiamo la notizia, così come riportata dalle cronache astronomiche, della scoperta di una supernova. E’ stata confermata, infatti, la natura di supernova all’oggetto attualmente denominato SN 2012aw, scoperto il 16 marzo (16.8493 UT) da J.Skvarc e dall’amatore italiano Paolo Fagotti di Bastia Umbra, confermato dagli enti preposti alla registrazione. La supernova è localizzata 60″ ovest e 115″ sud dal centro di M95, galassia attualmente vicina a Marte (che però nei prossimi giorni si allontanerà). Sfiora la tredicesima magnitudine ma ci aspettiamo che possa ancora aumentare di luminosità. Non è ancora disponibile uno spettro definitivo, ma dovrebbe appartenere alle SN II, una stella di grande massa che alla fine della sua vita ha collassato esplodendo in una immensa deflagrazione. Si prefigura come una delle supernovae più luminose dei nostri cieli degli ultimi anni, grazie alla vicinanza della galassia, posta a soli 37 milioni di anni luce da noi. Un piccolo telescopio da 20 cm basterà per vedere l’oggetto, in cieli sufficientemente bui, in visuale. Basteranno pochi secondi di posa nelle riprese CCD.
Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di televideo, i siti: www.uai.it , www.astronomia.com ,da cui sono tratte queste notizie, e dalla rivista Nuovo Orione o dal sito di www.orione.it .