Il cielo del mese di Maggio 2012

 

 

Sole

Si trova nella costellazione dell’Ariete fino al 13, quando passa nella costellazione del Toro.

  • 1 maggio: il sole sorge alle 6.08; tramonta alle 20.11
  • 15 maggio: il sole sorge alle 5.51; tramonta alle 20.26
  • 31 maggio: il sole sorge alle 5.39; tramonta alle 20.41

La durata del giorno aumenta di 59 minuti dall’inizio del mese.

Luna

01/05/2012: Massima librazione

06/05/2012: Plenilunio e Perigeo

12/05/2012: Massima librazione e Ultimo Quarto

13/05/2012: Massima librazione

19/05/2012: Apogeo

21/05/2012: Novilunio

28/05/2012: Massima librazione e Primo Quarto

Pianeti

Mercurio: anche nel corso di questo mese sarà molto difficile scorgere l’elusivo pianeta. In teoria, almeno nella prima parte del mese, Mercurio è osservabile al mattino, ma poiché sorge circa mezz’ora prima del Sole, non c’è praticamente tempo per vederlo elevarsi sull’orizzonte orientale, con il cielo già illuminato dalla luce dell’alba. Mercurio si avvicina sempre più al Sole, con cui si trova in congiunzione il giorno 27. Il pianeta tornerà visibile alla sera all’inizio del mese di giugno, quando le condizioni di osservabilità saranno molto più favorevoli.

Venere: il pianeta che ha dominato negli ultimi mesi i cieli della sera scompare quasi bruscamente. Nell’arco di poche settimane l’altezza sull’orizzonte occidentale diminuisce a vista d’occhio. Dopo esserci abituati ad osservare il pianeta per 3 o 4 ore ogni sera, a fine mese Venere è già così vicino all’orizzonte da confondersi con le luci del crepuscolo, fino a diventare inosservabile, nell’imminenza della congiunzione con il Sole che avverrà il 6 giugno prossimo. Per tutto il mese Venere rimane nella costellazione del Toro.

Marte: lo si può ancora agevolmente osservare nel corso della prima parte della notte, anche se l’intervallo di osservabilità si sta gradualmente riducendo. Al tramonto del Sole è ancora alto a Sud; nelle prime ore della notte lo si può individuare a Sud-Ovest. Dopo la mezzanotte è già basso sull’orizzonte occidentale. Il pianeta rosso prosegue il suo percorso nella costellazione del Leone, dirigendosi verso il confine con la costellazione della vergine.

Giove: il pianeta gigante è ormai del tutto inosservabile. Il 13 maggio Giove si trova in congiunzione con il Sole. Poche ore dopo lascia la costellazione dell’Ariete per fare il suo ingresso nel Toro. Il mese prossimo il pianeta ricomparirà al mattino prima dell’alba.

Saturno: con la scomparsa di Venere e Giove dal cielo serale, Saturno e Marte rimangono i soli protagonisti delle osservazioni planetarie di questa primavera inoltrata. Dopo la congiunzione del mese scorso Saturno è ancora osservabile per gran parte della notte. Già alto a Sud-Est dopo il tramonto del Sole, lo si può osservare al culmine verso Sud nelle prime ore della notte. Nelle ore successive si abbassa verso occcidente, dove tramonta prima dell’alba. Saturno si trova ancora nella costellazione della Vergine, dove si avvicina lentamente alla luminosa stella Spica.

Urano: si trova ancora ad una modesta altezza sull’orizzonte orientale, dove è individuabile solo poco prima dell’alba. La luminosità del pianeta è al limite della visibilità ad occhio nudo: per poterlo osservare è quindi necessario l’uso del telescopio. Il pianeta si trova ancora nella costellazione dei Pesci.

Nettuno: il pianeta è osservabile nelle ore che precedono l’alba, ancora piuttosto basso sull’orizzonte a Sud-Est. Prosegue comunque l’incremento dell’intervallo di osservabilità: giorno dopo giorno l’istante in cui sorge anticipa sempre più. Data la sua bassa luminosità, per osservarlo è indispensabile l’uso di un telescopio, essendo il pianeta al di sotto della soglia di percezione ad occhio nudo. Nettuno si trova nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere ancora per molti anni.

Plutone: è capostipite della classe dei plutoidi dal 2008, è osservabile nel corso della seconda parte della notte. Prima dell’alba raggiunge la massima culminazione a Sud. Settimana dopo settimana il suo sorgere anticipa ulteriormente e a fine mese è già individuabile sull’orizzonte orientale intorno alla mezzanotte. A causa della luminosità estremamente bassa, è osservabile solo con l’ausilio di un telescopio di adeguata potenza. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione in cui è destinato a rimanere molto a lungo, fino all’anno 2023.

Le costellazioni

Alte nel cielo, in direzione sud, le costellazioni del Leone e della Vergine, tra le più estese dello zodiaco, dominano la volta celeste del mese di maggio.
Secondo la mitologia greca, la temibile fiera fu soffocata da Ercole, poiché risultava invulnerabile alle frecce ed alla clava, mentre la Vergine era considerata la dea della giustizia che si riteneva vivesse in mezzo agli uomini, ma per i misfatti di questi preferì lasciare la Terra per prendere posto nel firmamento.
Non sono molte le stelle brillanti in questa zona di cielo: tra le più facili da individuare segnaliamo Regolo, nel Leone, e Spica, l’unica stella di notevole luminosità della Vergine.  Sotto di essa possiamo riconoscere le costellazioni, di dimensioni decisamente minori, del Corvo e del Cratere. Le stelle più brillanti le troviamo più a Nord-Est; Arturo, nel Bootes, la costellazione del “pastore guardiano” delle due orse, e la stella Vega, della Lira, che dominerà i cieli estivi. Continua il periodo di visibilità ottimale per l’Orsa Maggiore, che si trova praticamente allo zenit.
Unico punto fisso della volta celeste – almeno in prima approssimazione – la Stella Polare nell’Orsa Minore ci indica la direzione del Nord.
Queste due costellazioni sono strettamente legate anche nella leggenda greca che narra della trasformazione in orse della ninfa Callisto e del figlio Arcade ad opera di Giunone, gelosa delle attenzioni di Zeus verso la bella Callisto.
Per proteggerle dai cacciatori, Zeus decise quindi di porle in cielo, ma facendole ruotare intorno al polo celeste per non perderle mai di vista.
Tra le due Orse, sinuosa come un serpente, troviamo la lunga costellazione del Dragone.
Al centro del triangolo formato da Orsa Maggiore, Leone e Bootes, possiamo riconoscere le piccole costellazioni dei Cani da Caccia e della Chioma di Berenice.
Il mito di quest’ultima è legato ad un personaggio storico realmente esistito.
Berenice era infatti la moglie di Tolomeo III Euergete, re d’Egitto (III secolo a.C.), della dinastia dei Tolomei, la cui più nota esponente, nonché ultima discendente, fu la famosissima Cleopatra.
Nelle prime ore della sera, basse sull’orizzonte occidentale, c’è ancora il tempo di ammirare alcune delle costellazioni che sono state protagoniste dei cieli invernali, in particolare l’Auriga, i Gemelli e, un po’ più in alto, la debole costellazione del Cancro.
In tarda serata vedremo invece sorgere in successione a Sud-Est la Bilancia, lo Scorpione, l’Ofiuco e il Sagittario. Sopra l’Ofiuco possiamo riconoscere la Corona Boreale e la costellazione di Ercole. La panoramica della volta celeste si conclude a settentrione, sotto l’Orsa Minore, con Cassiopea e Cefeo. A Nord-Est cominciano ad affacciarsi a notte inoltrata la già citata Lira, il Cigno e l’Aquila, che si accingono a diventare le protagoniste del cielo estivo.

Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di televideo, i siti:  www.uai.it , www.astronomia.com , da cui sono tratte queste notizie, e dalla rivista Nuovo Orione o dal sito di  www.orione.it .

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