Sole
Si trova nella costellazione del Sagittario fino al giorno 19 e poi passa nella costellazione del Capricorno.
• 1 gennaio: il sole sorge alle 7.40; tramonta alle 16.51
• 15 gennaio: il sole sorge alle 7.37; tramonta alle 17.06
• 31 gennaio: il sole sorge alle 7.26; tramonta alle 17.26
La durata del giorno aumenta di 49 minuti dall’inizio del mese.
Il 2 gennaio alle ore 04.00 circa, la Terra si troverà al perielio, cioè alla minima distanza dal Sole, pari a 147 098 090 km.
Osservabilità dei Pianeti
Mercurio: per tutto il mese il pianeta è praticamente inosservabile. Nei primi giorni dell’anno sorge circa mezz’ora prima del Sole, quando il cielo sull’orizzonte orientale è già illuminato dalle luci dell’alba..Mercurio si avvicina al Sole fino alla congiunzione del 18 gennaio. E’ necessario attendere qualche settimana per scorgerlo nuovamente nel cielo serale..
Venere : è ancora possibile osservare il luminosissimo pianeta prima dell’alba, ma per un intervallo di tempo che si riduce sempre più. A fine mese Venere sorge appena un’ora prima del Sole e ben presto la sua luce si perde tra i bagliori dell’alba quando è ancora basso sull’orizzonte a Sud-Est. Il 6 gennaio Venere lascia la costellazione dell’Ofiuco ed entra nel Sagittario, che attraversa quasi per intero, avvicinandosi alla fine del mese al limite con il Capricorno. Si avvicinaal Sole fino alla congiunzione del 18 gennaio. E’ necessario attendere qualche settimana per scorgerlo nuovamente nel cielo serale.
Marte: prosegue con estrema monotonia la situazione di semi-inosservabilità del pianeta rosso. Marte si trova, come già in tutta la seconda parte del 2012, molto basso sull’orizzonte occidentale. Quando comincia a calare l’oscurità Marte si trova a noi più di 5° di altezza sull’orizzonte e in breve tempo tramonta. Nel corso del mese attraversa tutta la costellazione del Capricorno fino ad entrare negli ultimi giorni di gennaio nell’Acquario .
Giove: dopo l’opposizione del mese scorso, l’osservabilità di Giove è ancora ottima e per gran parte della notte lo si può osservare nella costellazione del Toro, dove si muove molto lentamente con moto retrogrado. Il giorno 30 inverte la marcia e ritorna al moto diretto. Al calare dell’oscurità Giove è già alto in cielo a Sud-Est e nel corso della prima parte della notte culmina a Sud.
Saturno: il pianeta con gli anelli anticipa sempre più il suo sorgere tanto che a fine mese è osservabile praticamente per tutta la seconda parte della notte e all’inizio dell’alba si trova già alla culminazione a Sud. Saturno si trova nella costellazione della Bilancia.
Urano: nel corso del mese l’intervallo di osservabilità si riduce sensibilmente e a fine gennaio poco dopo il tramonto il pianeta si trova già a Sud-Ovest a poco più di 30° sull’orizzonte. Urano quindi già nel corso delle prime ore della notte si abbassa sull’orizzonte occidentale e anticipa sempre più il proprio tramonto. Urano si trova nella costellazione dei Pesci dove era entrato nel 2009. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo osservare è necessario l’uso di un telescopio.
Nettuno: il pianeta ormai tramonta poco dopo il Sole e a fine mese rimane ben poco tempo per tentare di individuarlo sull’orizzonte occidentale. Nettuno si trovo poco più in alto rispetto a Marte, difficilmente distinguibile tra le ultime luci del crepuscolo. Nettuno si avvicina appena alla soglia della percezione ad occhio nudo e per poterlo osservare l’ausilio di un telescopio rimane indispensabile. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere molto a lungo, fino all’anno 2022.
Plutone:Dopo la congiunzione con il Sole negli ultimi giorni del 2012, Plutone è ancora praticamente inosservabile. A fine gennaio ricompare nel cielo orientale molto basso sull’orizzonte orientale, ma data la sua luminosità estremamente bassa si dovranno attendere i prossimi mesi per tentare di individuarlo, con l’ausilio di un telescopio, quando sarà più alto sulla volta celeste. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione in cui è destinato a rimanere ancora per 10 anni, fino al 2023.
Le costellazioni zodiacali
Le costellazioni zodiacali che sorgono ad oriente nelle prime ore della notte sono il Cancro e, di seguito, il Leone. A occidente invece si avviano al tramonto la piccola costellazione dell’Ariete e quella molto più estesa ma non molto appariscente dei Pesci, che potremo individuare più facilmente prendendo a riferimento il grande quadrilatero di Pegaso. Sopra il suo vertice più alto sull’orizzonte è ancora ben visibile Andromeda con l’omonima galassia. Proseguendo oltre Andromeda troviamo altissimo in cielo, quasi allo Zenit, il Perseo, e appena più un basso, sopra i Gemelli, l’Auriga, facilmente riconoscibile per la sua forma a pentagono.
La stella più luminosa dell’Auriga è Capella, termine che in latino significa “capretta”. La mitologia vi riconosce infatti Amaltea, la capra con il cui latte fu nutrito Zeus. Tornando al di sotto della fascia zodiacale, a Sud-Ovest le estese costellazioni – ma prive di stelle brillanti – della Balena e dell’Eridano precedono il Grande Cacciatore, ossia la protagonista incontrastata del cielo invernale: la costellazione di Orione. Di quest’ultima rammentiamo la nomenclatura delle stelle più brillanti: ai vertici del quadrilatero che ne disegna le spalle e le ginocchia, troviamo in alto Betelgeuse e Bellatrix, in basso Rigel e Saiph. Le tre stelle allineate che ne rappresentano la cintura sono, da sinistra a destra, Alnitak, Alnilam e Mintaka. Da non perdere un’osservazione con un telescopio, ma è sufficiente anche un binocolo, per ammirare nella spada, poco sotto la cintura, la grande nebulosa M42. Il cacciatore Orione è accompagnato in cielo dai suoi due cani, le costellazioni del Cane Maggiore, dove troviamo Sirio, la stella più brillante del cielo invernale, ed il Cane Minore, dove brilla un’altra stella facilmente identificabile: Procione. Chiudiamo il tour della volta celeste rivolgendo lo sguardo verso Nord: attorno alla Stella Polare nell’Orsa Minore, riconosciamo in senso antiorario Cassiopea, con l’inconfondibile forma a “W”, la più evanescente Cefeo, il serpeggiante Dragone, l’Orsa Maggiore e la Giraffa. Note:(*)
Lo Zenit è il punto più alto della sfera celeste, proprio sopra la nostra testa: per la definizione geometrica è il punto di intersezione tra la retta verticale passante dal punto di osservazione e la sfera celeste.
(**) L’eclittica è il percorso apparente del Sole nell’arco dell’anno lungo la volta celeste; geometricamente, è l’intersezione tra quest’ultima e il piano dell’orbita terrestre
Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di televideo, il sito www.uai.it e www.astronomia.com, da cui sono tratte queste notizie, e dalla rivista o dal sito di Orione.