Il cielo del mese di Agosto

SOLE

Il giorno 10 passa dalla costellazione del Cancro a quella del Leone.

  • 1 agosto: il sole sorge alle      6.05; tramonta alle 20.31
  • 15 agosto: il sole sorge alle      6.20; tramonta alle 20.12
  • 31 agosto: il sole sorge alle      6.36; tramonta alle 19.47

 


Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 15 minuti per una località alla latitudine media italiana.

LUNA

Il giorno 3 alle ore 09:13 la Luna raggiunge l’apogeo (405.834 Km di distanza), mentre il giorno 19 alle ore 01:07 si troverà nel punto più vicino alla Terra nel corso della sua orbita, il perigeo (362.263 km). Il giorno 31 alle ore 00:12 torna di nuovo all’apogeo (404.885 Km di distanza)

  • Luna Nuova il 6(ore      21:53)
  • Primo Quarto il 14 (ore      10:58)
  • Luna Piena il 21 (ore      01:47)
  • Ultimo Quarto il 28 (ore      01:38)

sorgere e tramontare:

  • 1 agosto: sorge alle 01:28 ,      tramonta alle 16:23
  • 15 agosto: tramonta alle 00:11,      sorge alle 15:11
  • 31 agosto:  sorge alle 01:47      , tramonta alle 16:34

OSSERVABILITA’ DEI PIANETI

Mercurio: nella prima parte del mese è ancora possibile individuare il pianeta prima dell’alba, tra le prime luci del mattino sull’orizzonte orientale. Con il passare dei giorni il pianeta si avvicina al Sole, diventando così inosservabile. La congiunzione con il Sole si verifica il 24 agosto. Dovremo attendere le settimane successive per poterlo osservare nuovamente dopo il tramonto.

Venere: le condizioni di osservabilità del pianeta più luminoso rimangono costanti per tutto il mese e sostanzialmente identiche a quelle del mese precedente. Anche nel corso di agosto quindi Venere tramonta un’ora e mezza dopo il Sole. Lo si può quindi agevolmente ammirare nel crepuscolo serale sull’orizzonte occidentale. Il giorno 11 Venere passa dalla costellazione del Leone alla Vergine.

Marte: il pianeta sorge prima del Sole e lo si può individuare ad oriente, inizialmente ancora molto basso in cielo, ma verso la fine del mese abbastanza elevato da poter essere osservato abbastanza agevolmente prima che le luci dell’alba prendano il sopravvento. Marte attraversa buona parte della costellazione dei Gemelli e il 25 agosto passa in quella del Cancro.

Giove: la posizione sulla volta celeste di Giove non è lontana da quella di Marte. Anche in questo caso quindi è possibile osservare il pianeta solo verso il termine della notte, prima dell’alba. Giove tuttavia è più alto in cielo ed è più luminoso rispetto a Marte. E’ quindi più facile da individuare nella costellazione dei Gemelli, non lontano dal limite con il Toro e Orione.

Saturno: il periodo di migliore osservabilità del pianeta è ormai alle spalle. Al calare dell’oscurità Saturno è ancora facilmente riconoscibile ad Ovest, ma, avvicinandosi alla fine del mese, la sua altezza sull’orizzonte e di conseguenza il tempo a disposizione per osservarlo prima del suo tramonto si riduce sempre di più. Il pianeta si muove di moto diretto nella costella zione della Vergine, raggiungendo, proprio alla fine del mese, il limite con la Bilancia.

Urano: : il pianeta sorge nel corso delle prime ore della notte, ma per poterlo osservare agevolmente è ancora necessario attendere le ore centrali della notte, quando si trova sufficientemente alto sull’orizzonte a Sud-Est. Il pianeta si trova ancora nella parte centrale della costellazione dei Pesci. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo osservare è necessario l’uso di un telescopio.

Nettuno: verso la fine del mese inizia il periodo di migliore osservabilità di Nettuno per quest’anno. Il 27 agosto il pianeta si trova infatti in opposizione al Sole, situazione che lo rende osservabile per l’intera durata della notte. Tuttavia ricordiamo che Nettuno si avvicina appena alla soglia della percezione ad occhio nudo e per poterlo osservare l’ausilio di un telescopio rimane indispensabile. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere molto a lungo, fino all’anno 2022.

Plutone

La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

Dopo l’opposizione dello scorso mese di luglio il pianeta nano è ancora osservabile per quasi tutta la notte, anche se con il passare delle settimane l’istante del suo tramonto è destinato ad anticipare sempre più. Lo si può comunque cercare a Sud, dove culmina nel corso della prima parte della notte. Luminosità estremamente bassa è indispensabile utilizzare un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad osservarlo. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione in cui è destinato a rimanere ancora per ben 10 anni, fino al 2023.

costellazioni

Approfittiamo della Luna Nuova dei primi giorni del mese, attendiamo lo spengersi delle ultime luci del crepuscolo e volgiamo lo sguardo verso Sud. Ci troviamo nel Sagittario, costellazione che occupa la zona della volta celeste nella quale è situato il centro della nostra galassia, la Via Lattea.

Se già ad occhio nudo possiamo apprezzare e intuire l’immensità del disco di stelle, oltre 100 miliardi, in cui siamo immersi, già con un binocolo il numero di astri visibili è incalcolabile, e innumerevoli sono le nebulose e gli ammassi stellari che si possono scorgere. Con un telescopio possiamo poi trovare una vera miniera di oggetti del cielo, splendidi soggetti per gli appassionati di astrofotografia.

A Sud-Est troviamo invece il Capricorno e l’Acquario, costellazioni relativamente grandi ma prive di stelle brillanti e difficilmente riconoscibili senza l’ausilio di una carta del cielo.

A Nord-Ovest la brillante stella Arturo contende a Vega il primato di astro più luminoso: essa fa parte del Bootes, dall’inconfondibile forma ad aquilone. Alla sua sinistra, la piccola costellazione della Corona Boreale.

Nei pressi del Triangolo Estivo, formato da Vega Altair e Deneb, possiamo cimentarci nel riconoscimento delle costellazioni minori, come la Freccia (o Saetta) – tra il Cigno e l’Aquila – o il Delfino – facilmente individuabile per la sua forma a rombo – o la ancora più ostica Volpetta.

In direzione Nord, la stella polare è come sempre al centro della famiglia delle costellazioni circumpolari. L’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore sono accompagnate, procedendo in senso orario, dal Dragone, da Cefeo e, con la caratteristica forma a “W”, da Cassiopea.

Infine a Est vedremo sorgere il grande quadrilatero di Pegaso, seguito da Andromeda (da non perdere l’omonima galassia catalogata da Messier come M31) e Perseo, che ritroveremo protagonisti dei cieli autunnali. Ricordiamo che nel Perseo si trova il radiante dello sciame di meteore detto appunto delle Perseidi.

Perseidi del 2013

Come tutti gli anni ci prepariamo all’osservazione dello sciame delle Perseidi, residui della disintegrazione progressiva della cometa Swift-Tuttle. Le piccole particelle, scontrandosi a gran velocità con l’atmosfera terrestre, danno luogo a scie luminose di altissimo effetto.

Il nome di “Perseidi” è determinato dalla posizione del radiante, il punto sulla volta celeste dal quale sembrano provenire le meteore, situato nella costellazione del Perseo. La denominazione tradizionale di “Lacrime di San Lorenzo” deriva dal fatto che nel XIX secolo il massimo della loro frequenza avveniva il 10 agosto, giorno della ricorrenza del Santo: ai giorni nostri il massimo si è però spostato in avanti di circa due giorni.

Secondo le previsioni più attendibili il periodo di massima attività dello sciame meteorico si verificherà in particolare nella notte tra il 12 e il 13 agosto tra l’una le 5 del mattino. Quest’anno l’osservazione si presenta particolarmente favorevole poiché durante il periodo di picco la Luna (quasi al primo quarto) sarà già tramontata in prima serata. Vale la pena tenere d’occhio il cielo dal 10 al 15 agosto, periodo in cui il numero delle Perseidi supera quello delle meteore sporadiche. Infatti, specialmente all’aumentare della loro frequenza, sono particolarmente luminose e mostrano un’alta percentuale di persistenza delle scie. In questi ultimi anni la corrente delle Perseidi si è leggermente spostata verso l’orbita della Terra per effetto della perturbazione gravitazionale di Giove, e ciò ha prodotto un aumento generale della frequenza delle meteore rispetto ai tassi (Tasso Orario Zenitale, in inglese Zenithal Hourly Rate: ZHR) di circa 80-90 meteore/ora mediamente rilevati dall’inizio di questo secolo. Come già constatato nel 2012, anche quest’anno le frequenze dovrebbero con molta probabilità essere nella notte del massimo ancora superiori alle 100 meteore/ora.

Occhi puntati al cielo… e buona visione!

Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di televideo, i siti:  www.uai.it , www.astronomia.com , da cui sono tratte queste notizie, e dalla rivista Nuovo Orione o dal sito di  www.orione.it .

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