AURORE BOREALI TRASFERTA DELL’UMAC

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AURORE BOREALI

Dal 27 Febbraio una delegazione dell’UMAC si dirigerà presso Tromsø (in Norvegia) per poter osservare l’Aurora Boreale. È quindi doveroso dare ai nostri amici qualche notizia in più su questo spettacolare evento.

Che cos’è l’aurora polare?

L’aurora polare, spesso denominata aurora boreale o australe a seconda dell’emisfero in cui si verifica, è un fenomeno ottico dell’atmosfera terrestre, caratterizzato principalmente da bande luminose di colore rosso-verde-azzurro, detti archi aurorali.

Il fenomeno è causato dall’interazione di particelle cariche (protoni ed elettroni) di origine solare (vento solare) con la ionosfera terrestre (atmosfera tra i 100 – 500 km). Tali particelle eccitano gli atomi dell’atmosfera che diseccitandosi in seguito emettono luce di varie lunghezze d’onda. Le aurore visibili ad occhio nudo sono prodotte dagli elettroni, mentre quelle di protoni possono essere osservate solo con l’ausilio di particolari strumenti, sia da terra sia dallo spazio.

 Le aurore sono più intense e frequenti durante periodi di intensa attività solare, periodi in cui il campo magnetico interplanetario può presentare notevoli variazioni in intensità e direzione, aumentando la possibilità di un accoppiamento (riconnessione magnetica) con il campo magnetico terrestre.

Qual è la causa di questo fenomeno?

L’origine dell’aurora si trova a 149 milioni di km dalla Terra, cioè sul Sole. La comparsa di un grande gruppo di macchie solari è la prima avvisaglia di una attività espulsiva di massa coronale intensa. Le particelle energetiche emesse dal Sole viaggiano nello spazio formando il vento solare. Questo si muove attraverso lo spazio interplanetario (e quindi verso la Terra, che può raggiungere in 50 ore) con delle velocità tipicamente comprese tra i 400 e gli 800 km/s, trascinando con sé parte del campo magnetico solare (campo magnetico interplanetario). Il vento solare, interagendo con il campo magnetico terrestre detto anche magnetosfera, lo distorce creando una sorta di “bolla” magnetica, di forma simile ad una cometa.

La magnetosfera terrestre funziona come uno scudo, schermando la Terra dall’impatto diretto delle particelle cariche (plasma) che compongono il vento solare. In prima approssimazione queste particelle “scivolano” lungo il bordo esterno della magnetosfera (magnetopausa) e passano oltre la Terra. In realtà, a causa di un processo noto come riconnessione magnetica (il campo magnetico interplanetario punta in direzione opposta a quello terrestre), il plasma del vento solare può penetrare dentro la magnetosfera e, dopo complessi processi di accelerazione, interagire con la ionosfera terrestre, depositando immense quantità di protoni ed elettroni nell’alta atmosfera, e dando luogo, in tal modo, al fenomeno delle aurore. È da notare che le zone artiche, possedendo una protezione magnetica minore, risultano le più esposte a questo fenomeno e spesso, per qualche giorno dopo l’evento, l’ozono si riduce circa del cinque per cento.

Particolarità

A volte, durante l’apparizione di un’aurora, si possono udire suoni che somigliano a sibili. Si tratta di suoni elettrofonici. L’origine di questi suoni è ancora non chiara, si ritiene che sia dovuta a perturbazioni del campo magnetico terrestre locale causate da un’aumentata ionizzazione dell’atmosfera sovrastante

A sentire da vicino il suono prodotto dalle coloratissime aurore è stata l’Agenzia spaziale europea, che con il suo strumento chiamato WBD (Wide Band Data) ha ascoltato il coro del cielo, molto simile al cinguettio di un uccello.

Dove è possibile osservarla?

 A causa della geometria del campo magnetico terrestre, le aurore sono visibili in due ristrette fasce attorno ai poli magnetici della Terra, dette ovali aurorali Questo evento è quindi destinato a pochi fortunati, ovvero quelli che vivono sopra i 65° di latitudine. Qui l’aurora boreale può essere osservata praticamente tutte le notti dell’anno. Meno frequente alle medie latitudini, e se accade si tratta comunque di eventi sporadici se non del tutto eccezionali come all’equatore all’inizio del secolo scorso. 

In particolare il 2014 potrebbe essere un anno denso di fenomeni dato l’aumento dell’attività solare.

La Scandinavia è probabilmente il miglior posto al mondo per osservare lo spettacolo del cielo notturno a colori. Durante i mesi più freddi dell’anno, sono molti i turisti che si spostano da quelle parti a caccia dell’aurora, ospiti di rifugi creati ad hoc. Le zone più vicine al Circolo Polare Artico, a nord della Norvegia, della Finlandia e della Svezia offrono le migliori probabilità di vedere le aurore più spettacolari. L’Islanda è un altro punto “caldo” per osservarla. Di certo qui l’inverno non è il più piacevole periodo dell’anno ma l’Isola è una delle migliori destinazioni per ammirare lo spettacolo, che da queste parti è quasi quotidiano. Vi è poi la Groenlandia, l’isola più grande della parte nord-occidentale della Terra, è uno dei luoghi eletti per osservare l’aurora boreale. Anche qui, quest’ultima può essere ammirata regolarmente durante l’autunno, l’inverno e la primavera. La Groenlandia è un luogo scarsamente popolato, con poche strade e ancora meno città, quindi l’inquinamento luminoso non è certo un problema. Infine è possibile osservare il fenomeno anche in Alaska ed in Canada.

Sec. Claudio Colacicco

 

Aurora 3

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