Il cielo del mese di maggio

Sole

Si trova nella costellazione dell’Ariete fino al 14, quando passa nella costellazione del Toro.

  • 1 maggio: il sole sorge alle 6.08; tramonta alle 20.11
  • 15 maggio: il sole sorge alle 5.52; tramonta alle 20.26
  • 31 maggio: il sole sorge alle 5.39; tramonta alle 20.40

La durata del giorno aumenta di 58 minuti dall’inizio del mese.

Luna

Il giorno 6 alle ore 10:19 la Luna raggiunge l’apogeo (404.319 Km di distanza), mentre il giorno 18 alle ore 12:07 si troverà nel punto più vicino alla Terra nel corso della sua orbita, il perigeo (367.102 km).

  • Primo Quarto il 7 alle ore 03:17;
  • Luna Piena il 14 alle ore 19:18;
  • Ultimo Quarto il 21 alle ore 13:02;
  • Luna Nuova il 28 alle ore 18:42;

    Sorgere e Tramontare:

    • 1 maggio: sorge alle 07:40 , tramonta alle 22:27
    • 15 maggio: tramonta alle 06:23, sorge alle 21:14
    • 31 maggio :  sorge alle 08:01, tramonta alle 22:43

    Osservabilità dei pianeti

    Mercurio:  in questo mese di maggio, risulta il periodo di migliore osservabilità serale di Mercurio per l’anno in corso. Nella seconda parte del mese il pianeta tramonta quasi due ore dopo il Sole. Il massimo intervallo di tempo tra il tramonto del Sole e quello di Mercurio, pari ad 1 ora e 57 minuti, si verifica il giorno 22. La massima elongazione (distanza angolare dal Sole), 22° 41’ , viene raggiunta pochi giorni dopo, il 25 maggio.

    Venere: le condizioni di osservabilità del pianeta permangono sostanzialmente costanti per tutto il mese di maggio e senza variazioni di rilevo rispetto al mese precedente. Per tutto il periodo Venere sorge poco più di un’ora e mezza prima del Sole: rimane pertanto osservabile al mattino presto piuttosto basso sull’orizzonte orientale. Nel corso del mese Venere attraversa tutta la costellazione dei Pesci e proprio il 31 fa il suo ingresso nell’Ariete.

    Marte: dopo l’opposizione del mese scorso, Marte rimane ancora il pianeta con le migliori condizioni di osservabilità in orario serale. Al calare dell’oscurità Marte è già alto in cielo, a Sud-Est all’inizio del mese, già culminante a Sud a fine maggio. Nel corso della notte lo si potrà seguire mentre scende verso Sud-Ovest. Marte si sposta di moto retrogrado fino al giorno 24, quando torna a spostarsi con moto diretto, tornando ad avvicinarsi gradualmente alla stella Spica, la più luminosa della costellazione della Vergine, in cui Marte rimane anche per tutto questo mese.

    Giove: possiamo ancora osservare il pianeta gigante per alcune settimane, ma la sua altezza sull’orizzonte si riduce sempre più e a fine mese dopo il tramonto del Sole Giove è già molto basso sull’orizzonte in direzione Ovest. Giove si trova ancora nella costellazione dei Gemelli, dove rimane per tutto il mese.

    Saturno: dopo Marte, arriva Saturno a calamitare l’attenzione degli appassionati di osservazioni planetarie. L’appuntamento con l’opposizione è per il 10 maggio. Il pianeta sarà osservabile per tutta la notte, alla massima luminosità e minima distanza dalla Terra (8,9 Unità Astronomiche, circa 1,33 miliardi di km) per l’anno in corso. Possiamo quindi ammirare il pianeta più spettacolare (è sufficiente un piccolo telescopio per osservare gli anelli) a Sud-Est al calare dell’oscurità, al culmine a Sud nelle ore centrali della notte e a Sud-Ovest prima dell’alba. Saturno si trova ancora nella costellazione della Bilancia.

    Urano: dopo la congiunzione con il Sole del mese scorso, l’osservazione di Urano è ancora poco agevole. Si trova infatti ancora basso in cielo ad oriente al mattino preso, poco prima del sorgere del Sole. Le condizioni di osservabilità sono praticamente identiche a quelle di Venere, con cui infatti si trova in congiunzione il 15 maggio. Ma mentre venere è l’astro più luminoso, Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo osservare è necessario l’uso di un telescopio. Il pianeta rimane ancora nella costellazione dai Pesci, dove rimane anche per tutto l’anno 2014.

    Nettuno: le ore a disposizione per osservarlo aumentano gradualmente, ma sono sempre limitate all’ultima parte della notte. Lo si può quindi cercare al mattino presto, a inizio mese ancora basso sull’orizzonte orientale, poi man mano sempre più alto in cielo. A fine maggio si trova a Sud-Est all’apparire delle prime luci dell’alba. Si ricorda che è necessario l’uso del telescopio per poter osservare Nettuno, la cui luminosità è inferiore ai limiti accessibili all’osservazione ad occhio nudo. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per un periodo estremamente lungo, fino all’anno 2022.

    Plutone

    Nonostante appartenga alla classe dei Plutoidi, abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

    Anche Plutone anticipa sempre più la comparsa sulla volta celeste, fino a sorgere prima di mezzanotte nella seconda parte del mese. E’ quindi osservabile per la seconda parte della notte, inizialmente basso sull’orizzonte a Sud-Est, poi più alto nel cielo meridionale già prima del sorgere del Sole. Data la luminosità molto bassa di Plutone, per individuarlo è sempre indispensabile l’ausilio di un telescopio di adeguata potenza. Plutone è destinato a rimanere nella costellazione del Sagittario per molti anni ancora, fino al 2023.

    Costellazioni

    Alte nel cielo, in direzione sud, le costellazioni del Leone e della Vergine, tra le più estese dello zodiaco, dominano la volta celeste del mese di maggio.  Secondo la mitologia greca, la temibile fiera fu soffocata da Ercole, poiché risultava invulnerabile alle frecce ed alla clava, mentre la Vergine era considerata la dea della giustizia che si riteneva vivesse in mezzo agli uomini, ma per i misfatti di questi preferì lasciare la Terra per prendere posto nel firmamento.
    Non sono molte le stelle brillanti in questa zona di cielo: tra le più facili da individuare segnaliamo Regolo, nel Leone, e Spica, l’unica stella di notevole luminosità della Vergine.
    Sotto di essa possiamo riconoscere le costellazioni, di dimensioni decisamente minori, del Corvo e del Cratere. Le stelle più brillanti le troviamo più a Nord-Est; Arturo, nel Bootes, la costellazione del “pastore guardiano” delle due orse, e la stella Vega, della Lira, che dominerà i cieli estivi. Continua il periodo di visibilità ottimale per l’Orsa Maggiore, che si trova praticamente allo zenit.
    Unico punto fisso della volta celeste – almeno in prima approssimazione – la Stella Polare nell’Orsa Minore ci indica la direzione del Nord.
    Queste due costellazioni sono strettamente legate anche nella leggenda greca che narra della trasformazione in orse della ninfa Callisto e del figlio Arcade ad opera di Giunone, gelosa delle attenzioni di Zeus verso la bella Callisto.
    Per proteggerle dai cacciatori, Zeus decise quindi di porle in cielo, ma facendole ruotare intorno al polo celeste per non perderle mai di vista.
    Tra le due Orse, sinuosa come un serpente, troviamo la lunga costellazione del Dragone.
    Al centro del triangolo formato da Orsa Maggiore, Leone e Bootes, possiamo riconoscere le piccole costellazioni dei Cani da Caccia e della Chioma di Berenice.
    Il mito di quest’ultima è legato ad un personaggio storico realmente esistito.
    Berenice era infatti la moglie di Tolomeo III Euergete, re d’Egitto (III secolo a.C.), della dinastia dei Tolomei, la cui più nota esponente, nonché ultima discendente, fu la famosissima Cleopatra.
    Nelle prime ore della sera, basse sull’orizzonte occidentale, c’è ancora il tempo di ammirare alcune delle costellazioni che sono state protagoniste dei cieli invernali, in particolare l’Auriga, i Gemelli e, un po’ più in alto, la debole costellazione del Cancro.
    In tarda serata vedremo invece sorgere in successione a Sud-Est la Bilancia, lo Scorpione, l’Ofiuco e il Sagittario.
    Sopra l’Ofiuco possiamo riconoscere la Corona Boreale e la costellazione di Ercole.
    La panoramica della volta celeste si conclude a settentrione, sotto l’Orsa Minore, con Cassiopea e Cefeo.
    A Nord-Est cominciano ad affacciarsi a notte inoltrata la già citata Lira, il Cigno e l’Aquila, che si accingono a diventare le protagoniste del cielo estivo.

    Queste notizie sono state ispirate dal sito www.uai.it 

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