Il Cielo di Agosto 2014

SOLE:

nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 14 minuti per una località alla latitudine media italiana.

 

LUNA :

Luna Nuova il  25 Agosto 2014

 

OSSERVABILITA’ DEI PIANETI

 

Mercurio: mese sfavorevole per l’osservazione del pianeta
Venere: Venere è ancora visibile al mattino presto
Marte: è possibile osservare il pianeta rosso nelle prime ore della notte
Giove: ricompare al mattino tra le luci dell’alba

Saturno: è  facilmente individuabile a Sud-Ovest dopo il tramonto del Sole.
Urano: è osservabile per quasi tutto la notte
Nettuno: diventa  osservabile per tutta la notte
Plutone: rimane ancora osservabile per gran parte della notte

 

CONGIUNZIONI


Luna – Marte: la sera del 3 agosto, dopo il tramonto
Luna – Saturno: la sera successiva, il 4 agosto
Luna – Pleiadi: nelle ore centrali della notte tra il 16 e il 17 agosto
Venere – Giove: il fenomeno è osservabile all’alba, ma vale davvero la pena osservarlo.
Luna – Giove: prima del sorgere del Sole del 23 agosto 
Luna – Venere: all’alba del 24 agosto 
Marte – Saturno:  La sera del 27
Luna – Saturno – Marte: il la sera del 31 agosto.

 

COSTELLAZIONI

 

In una notte senza Luna, attendiamo lo spengersi delle ultime luci del crepuscolo e volgiamo lo sguardo verso Sud. Ci troviamo nel Sagittario, costellazione che occupa la zona della volta celeste nella quale è situato il centro della nostra galassia, la Via Lattea. 
Da quell’area si origina un fiume di stelle che si estende tutto intorno a noi e che possiamo seguire alzando lo sguardo e andando in alto e verso sinistra, attraverso il Triangolo Estivo – ovvero le costellazioni dell’Aquila, della Lira e del Cigno. Vedi sotto il cielo di Luglio.
Se già ad occhio nudo possiamo apprezzare e intuire l’immensità del disco di stelle in cui siamo immersi, con un binocolo il numero di astri visibili è incalcolabile, e innumerevoli sono le nebulose e gli ammassi stellari che si possono scorgere. Con un telescopio possiamo poi trovare una vera miniera di oggetti del cielo, splendidi soggetti per gli appassionati di astrofotografia. 
Rimanendo lungo la fascia zodiacale, nelle prime ore della sera c’è ancora tempo per riconoscere le costellazioni della Bilancia e dello Scorpione che si avviano al tramonto verso occidente; a Sud – Est troviamo invece il Capricorno e l’Acquario, costellazioni relativamente grandi ma prive di stelle brillanti e difficilmente riconoscibili senza l’ausilio di una carta del cielo. 
A Nord-Ovest la brillante stella Arturo contende a Vega il primato di astro più luminoso: essa fa parte del Bootes, dall’inconfondibile forma ad aquilone. 
Alla sua sinistra, la piccola costellazione della Corona Boreale. 
Vega, che già sappiamo riconoscere come uno dei vertici del Triangolo Estivo, insieme a Deneb e Altair, nelle prima parte della notte si trova prossima allo Zenit, proprio sopra le nostre teste, e costituisce un buon punto di riferimento per proseguire il riconoscimento delle altre costellazioni. 
Partendo da Vega e spostandoci verso Ovest possiamo individuare la costellazione di Ercole; più in basso, tra Vega e Antares (la stella più luminosa dello Scorpione) situata l’ampia ma poco appariscente costellazione dell’Ofiuco. 
Ancora nei pressi del Triangolo Estivo, in particolare nelle notti non disturbate dalla luce della Luna, possiamo cimentarci nel riconoscimento delle costellazioni minori, come la Freccia – tra il Cigno e l’Aquila – o il Delfino, facilmente individuabile per la sua forma a rombo. 
In direzione Nord, la Stella Polare è come sempre al centro della famiglia delle Costellazioni Circumpolari. L’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore sono accompagnate, procedendo in senso antiorario, dal Dragone, da Cefeo e, con la caratteristica forma a “W”, da Cassiopea. Infine a Est vedremo sorgere il grande quadrilatero di Pegaso, seguito da Andromeda e Perseo, che ritroveremo protagonisti dei cieli autunnali. 
Ricordiamo che nel Perseo si trova il “radiante” dello sciame di meteore detto appunto delle “Perseidi”.

Cielo di Luglio


Le brevi notti dell’estate ci costringono ad attendere la tarda serata perché la piena oscurità ci consenta di osservare chiaramente la volta celeste. Spente le ultime luci del crepuscolo, volgiamo lo sguardo a Sud-Est ed alziamolo fino quasi allo zenit, ossia sopra la testa dell’osservatore. 
Non sarà difficile individuare tre stelle particolarmente brillanti. Unendole idealmente con tre segmenti, avremo riconosciuto il cosiddetto “Triangolo Estivo”: i tre notissimi astri ai vertici sono Vega, Altair e Deneb. Queste stelle fanno parte di costellazioni distinte, rispettivamente LiraAquilaCigno

Per tutta la stagione questo inconfondibile gruppo di astri si troverà ben alto sopra le nostre teste a sovrastare il cielo d’estate. Vega è, insieme ad Arturo del Bootes, la stella più brillante del cielo estivo (in effetti, Arturo è impercettibilmente più luminosa). La costellazione della Lira comprende, oltre a Vega, anche un piccolo gruppo di 4 stelle disposte a parallelogramma. La costellazione raffigura lo strumento musicale di Orfeo, straordinario musicista, che con esso suonava musiche malinconiche, affranto dal dolore per la morte della sua adorata moglie, la ninfa Euridice.  La costellazione dell’Aquila ha invece una forma a “T”, e Altair ne rappresenta la testa.
L’Aquila porta i fulmini a Zeus, dio del Tuono, e lo accompagna in molte leggende. Tra le più note, quella di Prometeo, l’uomo che osò per primo scalare l’Olimpo, il monte degli dei, per rubare il fuoco. Per punirlo Zeus lo legò ad una rupe e mandò l’Aquila a mangiargli il fegato. 
Completa il trittico la luminosa stella Deneb della costellazione del Cigno, detta anche Croce del Nord, per la sua forma facilmente riconoscibile. Deneb in arabo significa coda: questa stella rappresenta infatti la coda dell’animale in cui si trasformò Zeus per sedurre Leda. Dalla loro unione nacquero i Gemelli (Castore e Polluce, rappresentati nella costellazione zodiacale), Clitennestra ed Elena, destinata a diventare famosa come Elena di Troia. Deneb merita un’attenzione particolare: tra le stelle brillanti del cielo, è la più lontana visibile ad occhio nudo: essa dista oltre 1600 anni luce da noi. Questo significa che la luce che percepiamo è stata emessa 16 secoli fa, poco prima del crollo dell’Impero Romano, e dopo aver viaggiato per anni e anni nel vuoto, solo adesso giunta ai nostri occhi. Per confronto, Altair dista solo 16 anni luce – 100 volte meno di Altair – e Vega circa 27 anni luce. Questi ultimi due astri sono quindi luminosi principalmente per effetto della loro distanza relativamente piccola.  Deneb è invece una cosiddetta “supergigante azzurra”, con un diametro pari a oltre 150 volte quello del Sole ed una luminosità di decine di migliaia di volte superiore.
Abbassando lo sguardo sull’orizzonte meridionale, si potranno riconoscere le costellazioni zodiacali. Procedendo da Ovest verso Est, nelle prime ore della sera si farà appena in tempo a scorgere il Leone, ormai al tramonto, seguito dalla Vergine.
Non particolarmente appariscente è la costellazione della Bilancia – unico oggetto inanimato tra i segni zodiacali – mentre inconfondibile è la sagoma dello Scorpione con al centro la rossa Antares.
A Sud – Est possiamo riconoscere il Sagittario, la cui posizione ci indica la direzione del centro della Via Lattea, la nostra Galassia. Ricordiamo l’Ofiuco, la 13° costellazione zodiacale, molto estesa ma priva di stelle particolarmente luminose. Allontanandoci dall’eclittica, ossia il percorso apparente del Sole nell’arco dell’anno lungo la volta celeste; (geometricamente, è l’intersezione tra quest’ultima e il piano dell’orbita terrestre), alta nel cielo notiamo la stella che rivaleggia in luminosità con Vega: si tratta di Arturo, nella costellazione del Bootes. Quest’ultima ha una caratteristica forma ad aquilone; accanto ad essa possiamo riconoscere la piccola costellazione della Corona Boreale, a forma di “U”.  Spostandoci in alto a sinistra, troviamo la costellazione di Ercole. Nel cielo settentrionale troviamo come sempre l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore.
Guardando in direzione Nord, quindi verso la Stella Polare, l’Orsa Maggiore sarà sulla sinistra, in direzione Nord-Nord-Ovest, mentre in basso a destra possiamo riconoscere Cassiopea e, più in alto, Cefeo.

Per ulteriori approfondimenti, visitare il sito www.uai.itwww.astronomia.com , da dove si è preso spunto per le note sopra descritte. Un mezzo software utile, potente e gratuito è stellarium, scaricabile dalla rete.

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