Il cielo del mese di Settembre

SOLE

Il giorno 17 passa dalla costellazione del Leone a quella della Vergine.

 

1 settembre: il sole sorge alle 6.37 e tramonta alle 19.46;

15 settembre: il sole sorge alle 6.52 e tramonta alle 19.22;

30 settembre: il sole sorge alle 7.08 e tramonta alle 18.56;

 

Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 21 minuti per una località alla latitudine media italiana.

 

23 settembre = Equinozio d’Autunno

 

LUNA

Fasi Lunari settembre 2014

02  settembre, primo quarto;

09 settembre, luna piena;

16 settembre, ultimo quarto;

24 settembre, luna nuova.

 

OSSERVABILITA’ DEI PIANETI

Mercurio: in teoria il pianeta è osservabile la sera poco dopo il tramonto del Sole.  Tuttavia, nonostante una elongazione massima dal Sole di oltre 26° , che raggiungerà  il 21 settembre, Mercurio rimane sempre molto basso sull’orizzonte occidentale. Il massimo intervallo di tempo tra il tramonto del Sole e quello di Mercurio si verifica la sera del giorno 13, ma si tratta di appena 47 minuti.

Venere: è dalla fine di gennaio che il pianeta più luminoso brilla a Est prima del sorgere del Sole. Questa prolungata presenza nei cieli del mattino sta per terminare. Venere è osservabile a oriente, ma è sempre più basso sull’orizzonte. Alla fine del mese sorge appena mezz’ora prima del Sole e sarà praticamente impossibile osservarlo tra le prime luci del giorno. Venere attraversa tutta la costellazione del Leone e il giorno 24 fa il suo ingresso nella Vergine.

Marte: il pianeta rosso è sempre più basso sull’orizzonte occidentale. Lo si può osservare solo nelle prime ore della sera. Marte si sposta rapidamente tra le costellazioni. Il 13 settembre lascia la Bilancia, attraversa la parte superiore dello Scorpione e il 26 fa il suo ingresso nell’Ofiuco.

Giove: con la scomparsa di Venere dal cielo mattutino, il pianeta gigante diventa l’astro dominante della volta celeste nelle ultime ore della notte. La sua altezza sull’orizzonte orientale aumenta progressivamente e alla fine del mese lo si potrà ammirare già alto a Est prima che le luci dell’alba prendano il sopravvento. Giove si trova ancora nella costellazione del Cancro, ma si sta avvicinando al limite con il Leone.

Saturno: l’osservabilità di Saturno è simile a quella di Marte, ma mentre quest’ultimo si sposta rapidamente nello Scorpione e successivamente nell’Ofiuco, allontanandosi così dall’orizzonte, Saturno si sposta molto lentamente tra le costellazioni e rimane ancora nella parte centrale della Bilancia. Pertanto Saturno tramonta prima di Marte e alla fine del mese ci sarà appena il tempo di scorgerlo prima di vederlo scomparire tra le luci del crepuscolo serale.

Urano: il pianeta è osservabile per quasi tutta la notte. Compare a Est nel corso delle prime ora di oscurità e lo si può seguire mentre culmina a Sud dopo la mezzanotte. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo osservare è consigliabile l’uso di un telescopio. Il pianeta rimane ancora nella parte centrale della costellazione dai Pesci.

Nettuno: dopo l’opposizione avvenuta quasi alla fine del mese scorso, Nettuno è ancora osservabile praticamente per tutta la notte. Lo si deve quindi cercare ad Est dopo il tramonto del Sole, al culmine a Sud intorno alla mezzanotte e a Sud-Ovest nelle ultime ore della notte. Rimane comunque indispensabile l’ausilio di un telescopio per poter osservare Nettuno, la cui luminosità è inferiore ai limiti accessibili all’osservazione ad occhio nudo. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per un periodo estremamente lungo, fino all’anno 2022.

Plutone: Pur essendo stato declassato a capostipite dei pianetini, detti plutoidi, continuiamo a segnalarlo come degno di osservazione. Lo si può cercare a Sud all’inizio della notte. Nelle ore successive è sempre più basso sull’orizzonte a Sud-Ovest. Considerata la luminosità molto bassa del pianeta, è sempre indispensabile l’utilizzo di un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad individuarlo. Plutone è destinato a rimanere nella costellazione del Sagittario ancora per molti anni, fino al 2023.

 

COSTELLAZIONI

Il cielo di settembre ci consente di osservare ancora buona parte di quelle costellazioni che hanno caratterizzato la volta celeste nella parte centrale dell’estate. Ora però gli astri che eravamo abituati a vedere ben alti in cielo intorno alla mezzanotte, sono invece spostati verso occidente dove si accingono a tramontare. Nelle prime ore della sera sarà possibile scorgere sull’orizzonte lo Scorpione, seguito dal Sagittario e, più in alto, dall’Ofiuco e da Ercole.

Più a Nord – Ovest tramonta invece la brillante stella Arturo, nella costellazione del Bootes: al suo fianco sinistro notiamo la piccola costellazione della Corona Boreale. 
Qualche ora più tardi sarà il turno del Triangolo Estivo ad avviarsi verso l’orizzonte occidentale. La descrizione dettagliata del Triangolo Estivo è consultabile nelle rubriche del Cielo di Luglio e Agosto, ma ne ricordiamo ancora una volta le componenti principali: sopra il Sagittario troviamo l’Aquila, con la stella Altair che rappresenta il primo dei tre vertici del Triangolo.

La stella più brillante delle tre è invece Vega, nella Lira. La figura geometrica è completata da Deneb, la coda del Cigno. Con l’aiuto della mappa del cielo si potranno facilmente identificare anche le costellazioni minori, disposte tra l’Aquila e il Cigno; in particolare, sono riconoscibili la Volpetta, la Freccia e il Delfino.

Tornando alla fascia zodiacale, le costellazioni visibili verso Sud in questo periodo sono meno spettacolari e di più difficile identificazione rispetto a quelle osservate nei mesi precedenti. 
Capricorno, Acquario e Pesci sono piuttosto estese, ma prive di stelle brillanti. 
Più facile da trovare la minuscola costellazione dell’Ariete, che vedremo sorgere a Est. 
Per riconoscere queste costellazioni possiamo sfruttare gli allineamenti delle stelle più brillanti delle costellazioni che troviamo nelle vicinanze: Acquario e Pesci ad esempio si trovano proprio sotto il grande quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato, che dopo il tramonto domina il cielo di Sud-Est.

Partendo da Pegaso, verso Nord-Est, troviamo la costellazione di Andromeda, dove anche con un semplice binocolo (ma in cieli molto oscuri la si intravede già ad occhio nudo) è possibile osservare l’omonima galassia. Andromeda è seguita da Perseo, con una forma che ricorda una “Y” rovesciata.

Più in alto rispetto ad Andromeda e Perseo, spostandoci a Nord verso la Stella Polare, troviamo Cassiopea, con la sua caratteristica forma a “W”, e la meno appariscente costellazione di Cefeo.

Tra Perseo e Cassiopea c’è un altro noto oggetto del profondo cielo che merita di essere osservato: si tratta del cosiddetto “Doppio Ammasso del Perseo”.

I due ammassi contengono complessivamente circa 400 stelle e distano da noi oltre 7.000 anni luce, separati da circa un migliaio di anni luce l’uno dall’altro.

Il “Doppio Ammasso” è un oggetto molto esteso: la visione migliore la si può avere con un binocolo, che permette di ammirare entrambe le concentrazioni di stelle, che di norma non entrano nel ristretto campo inquadrato da un telescopio.

Completiamo la descrizione della volta celeste con l’Orsa Maggiore, che troviamo a Nord – Ovest, accompagnata dal Dragone, un “serpente” di stelle che si snoda tra le due Orse.

 

Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di televideo, il sito:  www.uai.it ,  , da cui sono tratte queste notizie.

 

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