Immaginiamo di trovarci al centro di un’immensa cupola, la VOLTA CELESTE, sulla quale compaiono gli oggetti del cielo: le stelle, i pianeti, la luna, il Sole. Sulla volta celeste tutte le stelle sembrano raggrupparsi a formare curiosi disegni: le COSTELLAZIONI. Immagineremo figure di animali, di mostri, di oggetti e daremo un nome a ciascun gruppo per individuarlo rapidamente. Le Costellazioni sono dei comodi riferimenti. Come fare ad orientarsi tra le stelle che popolano la volta celeste?
Orientarsi è semplice !!!
Individuare l’Ursa Major. Per trovare la Polare si congiungono le due stelle di testa del carro, Merak e Dubhe, con una retta immaginaria e si prolunga quest’ultima di 5 volte in direzione di Cassiopea. Si giunge così alla Stella Polare, che indica il NORD.
E’ importante saper distinguere un pianeta da una stella. Per questo ricordiamo che un pianeta:
1. Ha un grande splendore
2. Una luce fissa
3. Si trova sull’eclittica
4. Si sposta tra le stelle
Mercurio: Difficile da osservare. Non si discosta dal Sole
Venere: Appare al crepuscolo, dopo il tramonto o all’alba. Stella del mattino e della sera
Marte: Si presenta con un bagliore color vermiglio
Giove: Luce gialla intensa. Al telescopio si vedono 4 satelliti: Io, Europa, Ganimede, Callisto
Saturno: Si osservano gli anelli e Titano, un satellite.
Il cielo invernale
La costellazione guida del cielo invernale è Orione (il cacciatore, seguito da due cani, che combatte contro il Toro) che si trova in direzione Sud. La stella più brillante della costellazione di Orione è Betelgeuse (a Orionis). Molto interessante è la nebulosa di Orione situata nella spada del cacciatore. Prolungando la cintura in direzione Sud-Est giungiamo a Sirio, la stella più luminosa di tutta la volta celeste, α del Cane Maggiore. Prolungando la cintura verso Nord-Ovest si incontra Aldebaran, α del Toro. Nelle vicinanze del Toro sono presenti le Pleiadi e le Iadi che sono due ammassi aperti.
Conguiungendo Rigel e Betelgeuse si intercettano i Gemelli con Castore e Polluce. Ad Est dei gemelli abbiamo il Cancro a forma di Y capovolta contenente l’ammasso M44, detto presepe o greppia. Allo Zenith, il punto più alto sulla nostra testa, abbiamo Capella, a della costellazione dell’Auriga
Curiosità
Toro: Evidente costellazione zodiacale, che si suppone rappresenti la testa e i quarti anteriori di un toro.
Orione: Il suo profilo viene interpretato come il cacciatore che brandisce una clava alzata e uno scudo. Tre stelle luminose segnano la sua cintura, e diverse più deboli una spada ad essa sospesa
Gemelli: Una delle dodici costellazioni dello zodiaco nella lista compilata da Tolomeo (ca. 140 d.C.). Le due stelle più brillanti in Gemini, entrambe di prima grandezza, portano i nomi dei gemelli Castor (Castore) e Pollux (Polluce)
Il cielo primaverile
Il gruppo di stelle più conosciuto è sicuramente quello della costellazione circumpolare dell’Orsa Maggiore (Grande Carro o Mestolo sec. gli Americani), composta da 7 stelle che formano un ampio quadrilatero, il “carro”, e un triangolo molto aperto il “timone”. Prolungando il timone verso Sub-Est si incontra prima l’arancione Arturo, a della costellazione del Bifolco. Tra l’Orsa Maggiore e la Vergine (a Nord e a Sud) la Corona Boreale e i Cani da Caccia (a Est e a Ovest). Per i greci il levare eliaco (prima del sorgere del Sole) di Arturo indicava il tempo della vendemmia.
Tracciando invece la perpendicolare nel centro del lato inferiore del carro si incontra Regolo a del Leone. Sembra accucciato, come la Sfinge egiziana. Regolo è la α . La stella più brillante della Vergine è Spica. (a della Vergine)
Curiosità
Mizar (88AL) con Alcor, nel timone del grande carro, forma una stella doppia visibile a occhio nudo e rappresenta un test per verificare l’acutezza visiva.
Solstizi
I due punti sull’ eclittica in cui il Sole raggiunge la sua declinazione massima e minima, o le date in cui il Sole è in questi punti. Sono situati approssimativamente a metà strada fra gli equinozi di primavera e d’autunno. I solstizi si verificano intorno al 21 giugno e al 21 dicembre. In corrispondenza del solstizio d’estate, il Sole raggiunge la sua massima altezza nel cielo e la durata della luce diurna è un massimo. Al solstizio d’inverno l’altezza del Sole al culmine è la più bassa se vista da una particolare latitudine, e la durata della luce diurna è minima. Il solstizio d’estate nell’emisfero nord (giugno) è il solstizio d’inverno nell’emisfero sud e viceversa.
Il cielo estivo
Punto di riferimento è il grande triangolo estivo, formato da Vega (a Liare), Deneb (a Cjgni) ed Atair (a Aquile). Partendo da questo ampio triangolo, non è difficile identificare le altre costellazioni che popolano le calde notti estive. Per tanto avremo allo zenit il triangolo estivo con Ercole, basso sull’orizzonte, a Sud il Sagittario e lo Scorpione, a Est avanza Pegaso ed a Ovest tramonta Boote e la Vergine. Intorno alla polare graviteranno magnificamente l’Orsa Maggiore, alta nel cielo e Cassiopea bassa sull’orizzonte Nord-Nord-Est. Tra le costellazioni del cielo estivo ricordiamo la Lira che rappresenta un piccolo quadrilatero dove è visibile ad occhio nudo solo Vega, che tra 13000 anni prenderà il posto della Polare. Un altro corpo interessante di questa costellazione è M57, la prima nebulosa planetaria scoperta. Il cigno è un’ampia costellazione facile da riconoscere dalla sua forma a croce, il cui vertice è rappresentato da Deneb. L’Aquila con Altair rappresenta il vertice basso del triangolo estivo. L’allineamento tra Vega ed Altair conduce al centro del triangolo che individua la costellazione del Capricorno. Ercole è una costellazione poco appariscente verso la quale sembra dirigersi il sistema solare, richiede per essere osservata serate con cielo limpido. Nel Sagittario troviamo la nebulosa M8.
Curiosità
Cigno: è a volte chiamata la Croce del Nord. Contiene 11 stelle più luminose della quarta grandezza, incluse Deneb, di prima grandezza, e una stella doppia, Albireo
Lira: Epsilon Lyrae è una nota ‘doppia doppia’, consistente in una coppia largamente spaziata di stelle doppie vicine fra loro.
Aquila: Si dice che rappresenti l’aquila, della mitologia classica, mandata da Giove per portare Ganimede sul monte Olimpo.
Il cielo autunnale
Il grande quadrato di Pegaso domina il cielo autunnale; prolungando la sua diagonale verso SE si incontra la Balena e prolungando l’altra diagonale verso E si giunge attraverso Andromeda a Mirfak, l’astro più luminoso di Perseo. Procedendo invece verso W si raggiunge Sadalmelik, la stella più luminosa dell’acquario. Infine seguendo verso NE la linea che collega i due vertici orientali del quadrato si trova un altro modo per individuare la Polare via Caph (Cassiopea, costellazione ormai alta in autunno). Pegaso è una costellazione molto ampia che si protende verso occidente. Andromeda è una vasta antichissima costellazione dove oltre ad a sono bene evidenti la b e la g. Nel campo del cercatore appare evidente M31 galassia di Andromeda, il cui nucleo è ben visibile ad occhio nudo. Un binocolo 20X80 è l’ideale anche per osservare M31.
La lunga fila a-b-gAnd-aPer (Mirfak) congiunge il quadrato di Pegaso con Perseo, sorgente dall’orizzonte NE. Salendo da Mirfak, circondato da un luccichio di stelle della retrostante Via Lattea, alla g e alla h (eta), proseguendo verso la d Cassiopea, si incontra l’ammasso aperto doppio di Perseo (NGC869-884), oggetto splendido per un 20X80. L’ammasso è anche conosciuto come la elsa della spada (di Perseo) o h (ngc869) e c (ngc884). A Sud di Mirfak si osserva Algol, stella variabile.
Curiosità
Andromeda: Era la figlia della Regina Cassiopea e fu condannata ad essere sacrificata ad un mostro marino: la figura tradizionalmente associata alla costellazione è quella di una fanciulla incatenata. Le tre stelle più luminose, Alpha (Alpheratz o Sirrah), Beta (Mirach) e Gamma (Alamak) ne rappresentano rispettivamente la testa, il fianco e il piede