Il Cielo del Mese di Settembre 2011

Il Sole

Il giorno 17 passa dalla costellazione del Leone a quella della Vergine.

  • 1 settembre: il sole sorge alle 6.37; tramonta alle 19.47
  • 15 settembre: il sole sorge alle 6.51; tramonta alle 19.23
  • 30 settembre: il sole sorge alle 7.07; tramonta alle 18.56

Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 21 minuti per una località alla latitudine media italiana.

23 settembre = Equinozio d’Autunno

Alle ore 08:59 del giorno 23 termina l’estate astronomica e si entra ufficialmente in autunno. Tecnicamente, il sole si trova in corrispondenza dell’equatore celeste nel punto della Bilancia (nodo discendente), e inizia la sua “discesa” nell’emisfero australe.

La Luna

1 settembre

  • sorge alle 10:41
  • transita alle 16:03
  • tramonta alle 21:18

15 settembre

  • sorge alle 20:23
  • transita alle 02:46
  • tramonta alle 09:46

30 settembre

  • sorge alle 10:50
  • transita alle 15:45
  • tramonta alle 20:37

fasi lunari del mese:

  • Primo Quarto il 4 (ore 17:41)
  • Luna Piena il 12 (ore 09:29)
  • Ultimo Quarto il 20 (ore 13:41)
  • Luna Nuova il 27 (ore 11:11)

Posizione dei pianeti

Mercurio: i primi giorni del mese sono favorevoli all’osservazione del pianeta al mattino, prima dell’alba, con il pianeta che sorge circa un’ora e mezza prima del Sole. La massima elongazione, con una distanza angolare di oltre 18° dal Sole, si verifica il giorno 3. Nelle settimane successive l’altezza sull’orizzonte orientale diminuisce rapidamente, fino a che mercurio diventa del tutto inosservabile. Il giorno 28 il pianeta è già in congiunzione con il Sole.

Venere:  il pianeta è ancora praticamente inosservabile. Dopo la congiunzione con il Sole del mese scorso, Venere inizia lentamente il cammino che lo riporterà ad essere protagonista il prossimo inverno del cielo serale. Al momento la distanza angolare dal Sole è ancora modesta. Il pianeta è indistinguibile tra le luci del crepuscolo serale e tramonta poco dopo il Sole. Venere il giorno 9 lascia la costellazione del Leone il 9 settembre e fa il suo ingresso nella Vergine, dove il giorno 30 si verifica la congiunzione con Saturno.

Marte:  l’intervallo di osservabilità del pianeta rosso continua a crescere, ma per questo mese è ancora limitato alle ore che precedono l’alba. Già intorno alle 3 del mattino si può tentare di scorgerlo al suo sorgere ad oriente. Prima del sorgere del Sole è già abbastanza alto in cielo ad Est. Marte conclude l’attraversamento della costellazione dei Gemelli e dal giorno 16 lo troviamo nel Cancro.

Giove: con Saturno ormai inosservabile e Venere ancora troppo vicino al Sole, il protagonista incontrastato della volta celeste del prossimo Autunno sarà il pianeta Giove, l’astro più luminoso del cielo in questo periodo. Anche se sarà ancora necessario attendere la tarda serata per vederlo alto in cielo per osservarlo agevolmente, già intorno alle 22 lo si potrà facilmente individuare ad Est poco dopo il suo sorgere.

Sempre degni di nota i 4 satelliti galileiani (Io, Europa, Ganimede e Callisto), che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore creando spettacolari configurazioni.

Giove si sposta lentamente in moto retrogrado, rimanendo ancora per tutto il mese nella costellazione dell’Ariete.

Saturno: la congiunzione con il Sole è ormai imminente. Sempre più basso sull’orizzonte occidentale, si confonde tra le luci del crepuscolo serale, e a fine mese, quando viene a trovarsi in congiunzione con Venere, è praticamente inosservabile. Saturno si trova ancora nella costellazione della Vergine, dove rimane per tutto l’anno.

Urano: il 25 settembre si trova in opposizione al Sole. Inizia quindi il periodo della migliore osservabilità del pianeta, visibile per l’intera notte. Urano compare ad oriente quando il Sole tramonta, culmina a Sud nelle ore centrali della notte e tramonta quando il cielo è rischiarato dalle luci dell’alba.

In condizioni favorevoli all’osservazione, usando uno strumento ottico (anche un buon binocolo) appare come un oggetto di colore blu/verde, di magnitudine 5.7. Il pianeta si trova nella costellazione dei Pesci.

Nettuno: l’opposizione al Sole ha avuto luogo verso la fine del mese scorso. Questo mese è quindi ancora ottimale per individuare il pianeta, che è osservabile per quasi l’intera notte.

Come sempre, per individuarlo è necessario utilizzare una strumentazione adeguata, un telescopio o un binocolo. Nettuno si trova nella costellazione del Capricorno (vicino al limite con l’Acquario).

Come sempre, per individuarlo è necessario utilizzare una strumentazione adeguata, un telescopio o un binocolo. Nettuno si trova nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per molti anni.

Plutone: Preso atto della riclassificazione di Plutone a plutoide da parte della IAU (Parigi, Giugno 2008), includeremo, comunque, l’osservabilità dell’astro. L’intervallo di osservabilità di Plutone si riduce sensibilmente. Lo si può seguire in cielo nel corso della prima parte della notte. Al tramontare del Sole si trova prossimo alla culminazione a Sud. Con l’oscurità il pianeta scende verso l’orizzonte occidentale. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, dove è destinato a rimanere molto a lungo, fino al 2023. Per la sua luminosità molto bassa lo si può osservare solo utilizzando un telescopio di adeguata potenza.

Costellazioni

Alla metà del mese il cielo della sera è completamente buio attorno alle 21.00 e la mattina comincia ad albeggiare solo dopo le ore 6.00. Il cielo di settembre, a causa delle giornate sempre più brevi, è sostanzialmente simile a quello di agosto, con la differenza che gli astri che eravamo abituati a vedere ben alti in cielo intorno alla mezzanotte, sono invece spostati verso occidente dove si accingono a tramontare. Nelle prime ore della sera sarà possibile scorgere sull’orizzonte lo Scorpione, seguito dal Sagittario e, più in alto, dall’Ofiuco e da Ercole. Più a Nord – Ovest tramonta invece la costellazione del Bootes, caratterizzata dalla supergigante rossa Arturo, circa 500 volte più grande del nostro Sole: al suo fianco sinistro notiamo la piccola costellazione della Corona Boreale. Qualche ora più tardi sarà il turno del Triangolo Estivo (descritto dettagliatamente nel cielo di luglio) ad avviarsi verso l’orizzonte occidentale. Con l’aiuto delle mappe del cielo si potranno facilmente identificare anche le costellazioni minori, disposte tra l’Aquila e il Cigno; in particolare, sono riconoscibili la Volpetta, la Freccia e il Delfino.

Tornando alla fascia zodiacale, le costellazioni visibili verso Sud in questo periodo sono meno spettacolari e di più difficile identificazione rispetto a quelle osservate nei mesi precedenti. Capricorno, Acquario e Pesci sono piuttosto estese, ma prive di stelle brillanti. Più facile da trovare la minuscola costellazione dell’Ariete, che vedremo sorgere a Est. Per riconoscere queste costellazioni possiamo sfruttare gli allineamenti delle stelle più brillanti delle costellazioni che troviamo nelle vicinanze: Acquario e Pesci ad esempio si trovano proprio sotto il grande quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato, che dopo il tramonto domina il cielo di Sud-Est.

Partendo da Pegaso, verso Nord-Est, troviamo la costellazione di Andromeda, dove anche con un semplice binocolo (ma in cieli molto oscuri la si intravede già ad occhio nudo) è possibile osservare l’omonima galassia. Andromeda è seguita da Perseo, con una forma che ricorda una “Y” rovesciata.

Più in alto rispetto ad Andromeda e Perseo, spostandoci a Nord verso la stella polare, troviamo Cassiopea, con la sua caratteristica forma a “W”, e la meno appariscente costellazione di Cefeo, dalla forma di una casetta stilizzata.

Tra Perseo e Cassiopea c’è un altro noto oggetto del profondo cielo che merita di essere osservato: si tratta del cosiddetto Doppio Ammasso del Perseo. I due ammassi contengono complessivamente circa 400 stelle e distano da noi oltre 7.000 anni luce, separati da circa un migliaio di anni luce l’uno dall’altro. Il “Doppio Ammasso” è un oggetto molto esteso: la visione migliore la si può avere con un binocolo, che permette di ammirare entrambe le concentrazioni di stelle, che di norma non entrano nel ristretto campo inquadrato da un telescopio.

Completiamo la descrizione della volta celeste con l’Orsa Maggiore, che troviamo a Nord – Ovest, accompagnata dal Dragone, una vasta costellazione che si snoda come un serpente tra le due Orse.

Si ricordi che lo Zenit è il punto più alto della sfera celeste, proprio sopra la nostra testa: per la definizione geometrica è il punto di intersezione tra la retta verticale passante dal punto di osservazione e la sfera celeste.
L’eclittica è il percorso apparente del Sole nell’arco dell’anno lungo la volta celeste; geometricamente, è l’intersezione tra quest’ultima e il piano dell’orbita terrestre.

Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di televideo, il sito www.uai.it, da cui sono tratte queste notizie, e dalla rivista Nuovo Orione o dal sito di www.orione.it

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