SOLE
Si trova nella costellazione dei Pesci fino al 18, quando passa nella costellazione dell’Ariete.
- 1 aprile: il sole sorge alle 6.55; tramonta alle 19.38
- 15 aprile: il sole sorge alle 6.32; tramonta alle 19.53
- 30 aprile: il sole sorge alle 6.09; tramonta alle 20.10
La durata del giorno aumenta di 1 ora e 18 minuti dall’inizio del mese.
LUNA
Il giorno 15 alle ore 21:58 la Luna raggiunge l’apogeo (404.865 Km di distanza), mentre il giorno 27 alle ore 20:13 si troverà nel punto più vicino alla Terra nel corso della sua orbita, il perigeo (362.265 km).
- Ultimo Quarto il 3 (ore 04:39)
- Luna Nuova il 10 (ore 09:38)
- Primo Quarto il 18 (ore 12:33)
- Luna Piena il 25 (ore 20:00)
Sorgere e Tramontare:
- 1 aprile: sorge alle 00:31 , tramonta alle 10:08
- 15 aprile: sorge alle 09:39
- 30 aprile: sorge alle 00:10, tramonta alle 10:16
Le librazioni sono “piccole oscillazioni apparenti della Luna che consentono di osservare circa 6/10 della superficie lunare e non soltanto l’emisfero sempre rivolto alla Terra” (John Gribbin, Enciclopedia di astronomia e cosmologia, Garzanti) . In effetti, considerato il fatto che la rotazione della Luna attorno alla Terra è sincrona, ci si aspetterebbe di vedere solo la metà esatta della superficie lunare. In realtà la complessità dei moti lunari favorisce noi osservatori terrestri, che riusciamo a cogliere circa il 59% della superficie lunare. Anche se, ovviamente, ogni volta che guardiamo la Luna ne vediamo solo un emisfero, ci sono dei movimenti oscillatori apparenti che ci mostrano, di volta in volta, dei piccoli “spicchi” di superficie lunare che normalmente ci sarebbero preclusi alla vista.
Osservabilità dei Pianeti
Mercurio: Questo mese non è molto favorevole all’osservazione di Mercurio. Il pianeta si trovava alla massima elongazione dal Sole alla fine dello scorso 31 marzo, giorno a partire dal quale la distanza angolare dalla nostra stella si riduce costantemente. Mercurio appare quindi all’alba, ma già nella seconda metà del mese sorge circa mezz’ora prima del Sole, un intervallo di tempo troppo breve per riuscire a distinguerlo tra le prime luci del mattino sull’orizzonte orientale.
Venere: Dopo la congiunzione con il Sole dello scorso 28 marzo, Venere è ancora praticamente inosservabile, data la ridotta distanza angolare dalla nostra stella. Venere è comunque destinato a ricomparire nei cieli della sera. A fine mese tramonta circa mezz’ora dopo il Sole, ancora immerso nelle luci del crepuscolo. Il giorno 15 Venere lascia la costellazione dei Pesci per entrare nell’Ariete.
Marte: Dopo un lungo avvicinamento che per diversi mesi ha relegato Marte ad una condizione di difficile osservabilità, sempre estremamente basso sull’orizzonte occidentale, finalmente si verifica, il 18 aprile, la congiunzione tra il pianeta rosso e il Sole. Dovremo attendere qualche settimana per rivederlo comparire prima dell’alba nel cielo del mattino. Da segnalare, il 19, il passaggio dalla costellazione dei Pesci a quella dell’Ariete.
Giove: Al calare del Sole Giove si trova già in direzione Ovest dove è possibile seguirlo solo nelle prime ore della notte prima di vederlo tramontare sull’orizzonte occidentale. E’ ancora l’astro più luminoso della sera, ma il periodo di osservabilità serale sta per volgere al termine. Il pianeta si trova ancora nella costellazione del Toro.
Sempre degni di nota i 4 satelliti galileiani (Io, Europa, Ganimede e Callisto), che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore creando spettacolari configurazioni.
Saturno: Il pianeta più suggestivo del sistema solare, futuro protagonista, con i suoi anelli, delle osservazioni planetarie primaverili ed estive, si accinge a sostituire Giove nel ruolo di oggetto più ammirato della volta celeste. Il 28 aprile si trova all’opposizione, iniziando il periodo di migliore osservabilità. Un pianeta all’opposizione è infatti osservabile per tutta la notte . Quando il Sole tramonta, ad oriente compare Saturno. Lo si può individuare nella costellazione della Bilancia, dove si sta muovendo di moto retrogrado, avvicinandosi al limite con la Vergine.
Urano: Dopo la congiunzione con il Sole dello scorso 29 marzo è ancora troppo vicino al Sole per poterlo osservare. Solo nelle settimane successive comparirà sull’orizzonte orientale poco prima del sorgere del Sole. Dopo un periodo passato nella costellazione della Balena (consultare in proposito l’approfondimento dedicato alle costellazioni zodiacali ) ad aprile il pianeta si trova nella costellazione dei Pesci. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo osservare è necessario l’uso di un telescopio.
Nettuno: Il pianeta sorge prima del Sole e si trova quindi ad Est poco prima dell’alba. L’osservazione è comunque ancora difficoltosa a causa della modesta altezza sull’orizzonte. Nettuno si avvicina appena alla soglia della percezione ad occhio nudo e per poterlo individuare è comunque indispensabile ricorrere all’ausilio di un telescopio. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere molto a lungo, fino all’anno 2022.
Plutone
La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei href=”http://www.iau.org/public_press/news/release/iau0804/”>Plutoidi. Continuiamo a mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.
Plutone continua ad anticipare l’orario del proprio sorgere. Diventa così osservabile praticamente per tutta la seconda parte della notte, inizialmente basso sull’orizzonte orientale, per poi elevarsi fino alla culminazione a Sud che si verifica al comparire delle prime luci dell’alba. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione che lo ospiterà ancora nei prossimi 10 anni, fino al 2023.
In condizioni favorevoli all’osservazione sono necessari un cielo scuro, una buona carta stellare e almeno un telescopio da 8″ di apertura (200mm), data la sua magnitudo 14.
COSTELLAZIONI
Il mese di aprile inizia il vero e proprio passaggio dal cielo invernale a quello estivo. Al calare del crepuscolo infatti possiamo ancora scorgere per qualche ora le costellazioni che hanno dominato il cielo invernale: il cacciatore Orione con le sue splendide stelle Betelgeuse e Rigel, i Gemelli con Castore e Polluce, il Toro con la luminosa Aldebaran e l’Auriga con Capella.
Dalla parte opposta, nel cielo orientale, osserviamo invece le costellazioni che caratterizzeranno il cielo estivo. Ecco allora che al tramontare a Sud-Ovest di Sirio (la stella più luminosa del cielo boreale) nella costellazione del Cane Maggiore, corrisponde il sorgere a Nord-Est di Vega – nella costellazione della Lira – la stella più luminosa del cielo estivo, insieme ad Arturo del Bootes, la costellazione del Bifolco. Vega sarà un vertice del triangolo estivo assieme a Deneb della costellazione del Cigno e ad Altair dell’Aquila. Nei mesi estivi la troveremo proprio sopra le nostre teste, allo zenit.
Vicino al Bootes è individuabile una piccola costellazione dalla forma a semicerchio, la Corona Boreale. Le stelle che la compongono sono di magnitudine abbastanza ridotta, pertanto, se si riesce ad osservarla nella sua interezza, possiamo essere certi di avere a disposizione un cielo discreto. La costellazione non contiene alcun oggetto del profondo cielo degno di nota: le galassie in questa regione di cielo sono tutte molto lontane e deboli, ma nella parte sudoccidentale della costellazione è presente un celebre ammasso di galassie, noto come Abell 2065, che conta decine di galassie.
Tra la Corona Boreale e la Lira si trova la gigante ma debole costellazione di Ercole, molto nota agli astrofili in quanto in essa si trova M13, un ricchissimo ammasso stellare facilmente individuabile con piccoli strumenti, alla portata quindi dei neofiti. Con telescopi di una certa apertura è possibile risolvere tale ammasso fino al nucleo, mostrando la miriade di stelle di cui è composto.
Nel corso della notte le costellazioni invernali tramontano del tutto per lasciare spazio al vero e proprio cielo estivo. Abbiamo quindi il Cancro e il Leone, con la brillante Regolo e nei pressi del quale troviamo Saturno. Nel cielo di sud-est, a notte inoltrata, sorgono la Bilancia e successivamente lo Scorpione, caratterizzato dalla gigante rossa Antares.
Terminiamo il tour con una breve descrizione del cielo settentrionale, caratterizzato dalle classiche costellazioni circumpolari (che ruotano attorno al Polo Nord Celeste). Il periodo è favorevole all’osservazione dell’ Orsa Maggiore poichè si trova nel punto di massima altezza sull’orizzonte, definito “culminazione”. Si prosegue con Cassiopea, dalla classica forma a “W”, a seguire Cefeo e il Dragone.
Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di televideo, il sito www.uai.it e www.astronomia.com, da cui sono tratte queste notizie, e dalla rivista o dal sito di Nuovo Orione.