Sole
Si trova nella costellazione della Vergine fino al giorno 31, quando entra in quella della Bilancia.
- 1 ottobre: sorge alle 07:07, tramonta alle 18:52
- 15 ottobre: sorge alle 07:23, tramonta alle 18:29
- 31 ottobre: sorge alle 06:41, tramonta alle 17:06 (ora Solare)
la durata del giorno diminuisce di circa 1 ora e 21 minuti dall’inizio del mese.
Nella notte tra il 26 e il 27 torna in vigore l’ora solare: pertanto, lancette dell’orologio spostate un’ora indietro.
Luna
Il giorno 10 alle ore 23:49 la Luna raggiunge il perigeo (369.813 Km di distanza), mentre il giorno 25 alle ore 14:20 si troverà nel punto più lontano dalla Terra nel corso della sua orbita, l’apogeo (404.558 km).
- Luna Nuova il 5(ore 00:37)
- Primo Quarto il 11 (ore 23:04)
- Luna Piena il 18 (ore 23:40)
- Ultimo Quarto il 26 (ore 23:43)
sorgere e tramontare:
- 1 ottobre: sorge alle 03:23 , tramonta alle 16:48
- 15 ottobre: tramonta alle 03:23 , sorge alle 16:27
- 31 ottobre: sorge alle 03:11 , tramonta alle 15:16
Posizione dei pianeti
Mercurio
Come nel mese precedente, Mercurio rimane sopra l’orizzonte occidentale, teoricamente osservabile all’inizio della sera, ma poiché anche alla massima elongazione, raggiunta il 9 ottobre ad oltre 25° dal Sole, il pianeta tramonta meno di un’ora dopo il Sole, in pratica sarà difficile individuarlo così basso in un cielo ancora illuminato dal crepuscolo serale. Nella seconda parte di ottobre Mercurio si avvicina sempre più al Sole, nell’imminenza della congiunzione di inizio novembre, diventando così del tutto inosservabile.
Venere
Dopo un periodo estremamente monotono, durato praticamente tutta l’Estate, Venere nel corso del mese guadagna più di mezz’ora nel proprio intervallo di osservabilità, fino a tramontare più di due ore dopo il Sole. La sera sarà quindi dominata dal pianeta più luminoso, estremamente brillante a Ovest. Venere il 7 ottobre lascia la costellazione della Bilancia, attraversa un breve tratto dello Scorpione trascorrendo alcuni giorni a cavalo del confine tra Scorpione e Ofiuco, costellazione dove termina il mese, avvicinandosi al limite con il Sagittario. Da segnalare la congiunzione del giorno 16 con Antares, la stella più luminosa dello Scorpione
Marte
Sebbene il pianeta rosso anticipi sempre più il suo sorgere, anche per questo mese l’osservazione di Marte è possibile solo nelle ultime ore della notte. Appare quindi in cielo ad Est e sale sempre più verso Sud-Est dove a fine mese lo si può individuare prima del sorgere del Sole. Il 14 ottobre Marte è in congiunzione con Regolo, la stella più brillante della costellazione del Leone, dove Marte rimane per tutto il mese.
Giove
Finalmente a fine mese il pianeta gigante riappare all’orizzonte orientale prima di mezzanotte. Con Saturno non osservabile, Giove si appresta a tornare protagonista delle osservazioni planetarie serali. Nel corso della seconda parte della notte il pianeta si eleva in cielo fino a culminare a Sud prima del sorgere del Sole. Giove anche per il mese di ottobre rimane nella costellazione dei Gemelli.
Sempre degni di nota i 4 satelliti galileiani (Io, Europa, Ganimede e Callisto), che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore creando spettacolari configurazioni.
Saturno
Il pianeta sta ormai scomparendo dal cielo della sera. Le condizioni di osservabilità sono simili a quelle di Mercurio. Sempre più basso sull’orizzonte occidentale, alla fine del mese sarà troppo vicino al Sole per poter essere individuato. Saturno si trova ancora nella costellazione della Bilancia.
Urano
Il 3 ottobre il pianeta è all’opposizione rispetto al Sole. Urano è osservabile per tutta la notte. Sorge ad oriente al calare dell’oscurità, culmina a Sud nelle ore centrali della notte e scende sull’orizzonte orientale al comparire delle luci dell’alba. Urano si sta ancora muovendo in moto retrogrado nella costellazione dei Pesci. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo osservare è necessario l’uso di un telescopio.
Nettuno
Il periodo è ancora favorevole per le osservazioni del pianeta, che nel corso delle prime ore della notte culmina a Sud e si torva quindi a lungo alto in cielo, consentendo agevoli osservazioni al telescopio, strumento necessario dato che Nettuno si avvicina appena alla soglia della percezione ad occhio nudo. Nettuno prosegue la sua lunga permanenza nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere, fino all’anno 2022.
Plutone
Preso atto della riclassificazione di Plutone a plutoide da parte della IAU, la nostra rubrica includerà comunque l’osservabilità dell’astro.
Plutone è sempre più basso sull’orizzonte occidentale e il tempo disponibile per tentarne l’osservazione è ormai ridotto a poche. Lo si può ancora individuare a Sud-Ovest nelle prime ore della sera. Ovviamente, data la luminosità estremamente bassa è necessario l’ausilio di un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad osservarlo. Si trova ancora nella parte alta del Sagittario, non lontano dal limite con la costellazione dello Scudo. Plutone è destinato a rimanere nella costellazione del Sagittario ancora ben 10 anni, fino al 2023.
Con la sua magnitudine 14 sono necessari un cielo scuro, una buona carta stellare e almeno un telescopio da 8″ di apertura (200mm).
costellazioni
Solo nelle prime ore della notte ci sarà ancora l’opportunità di osservare parte delle costellazioni che hanno dominato il cielo estivo. Una volta spente le ultime luci del crepuscolo serale, avremo appena il tempo di vedere ad occidente il tramonto del Bootes con la brillante stella Arturo, subito seguito dall’Ofiuco e da Ercole.
Abbiamo a disposizione qualche ora in più per vedere ancora una volta il “Triangolo Estivo”, del quale ricordiamo i componenti: ai vertici troviamo le stelle Altair dell’Aquila, Vega della Lira e infine Deneb del Cigno.
Lungo l’eclittica cominciano ad apparire ad Est le costellazioni dello zodiaco che vedremo alte in cielo per i successivi mesi dell’Autunno e dell’Inverno: in tarda serata sorgeranno prima il Toro e successivamente i Gemelli.
Ad Ovest, poco dopo il tramonto del Sole, vedremo per l’ultima volta per quest’anno il Sagittario; a Sud – Ovest il Capricorno e l’Acquario, privi di stelle particolarmente brillanti, non offrono punti di riferimento rilevanti. La costellazione dei Pesci è anch’essa poco appariscente, ma la sua posizione, a Sud di quella di Pegaso, ne facilita il ritrovamento sulla volta celeste.
Ancora più ad Est è facile identificare la piccola costellazione zodiacale dell’Ariete. Il grande quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato, situato ben alto nel cielo in questa stagione, quasi allo zenit, cioè sulla verticale sopra le nostre teste. Tra Pegaso e la stella polare, quest’ultima come sempre ferma in cielo ad indicare il Nord, troviamo Cassiopea, con la sua inconfondibile forma a “W”, e Cefeo, quest’ultima costellazione un po’ più difficile da riconoscere essendo priva di stelle brillanti.
Dal vertice nord-est del quadrilatero di Pegaso inizia un allineamento di 3 stelle piuttosto luminose: si tratta della costellazione di Andromeda. Proseguendo ancora sullo stesso allineamento, sull’orizzonte nord-orientale, sopra la brillante stella Capella (della costellazione dell’Auriga), possiamo riconoscere il Perseo, con una forma che ricorda una “Y” rovesciata.
Parlando di queste costellazioni, non si può fare a meno di citare due oggetti del cielo tra i più ammirati dagli astrofili. Si tratta di oggetti molto facili da osservare, adatti anche a chi si avvicina per la prima volta all’osservazione astronomica.
Iniziamo con il “Doppio Ammasso del Perseo”: si trova nella zona di cielo tra Perseo e Cassiopea ed è già visibile ad occhio nudo in cieli oscuri e senza Luna, ma diventa spettacolare già con un semplice binocolo. Complessivamente i due ammassi sono costituiti da circa 400 stelle, e distano da noi oltre 7.000 anni luce.
Guardiamo adesso la costellazione di Andromeda: delle 3 stelle più brillanti che troviamo vicino a Pegaso, prendiamo a riferimento quella centrale. Spostiamoci da lì verso Cefeo: con l’aiuto di una mappa, non sarà difficile notare anche con un binocolo (ma in cieli molto bui si può intravedere anche ad occhio nudo) una leggera nebulosità a forma di ellisse schiacciata: è la famosa galassia di Andromeda (M31), omonima della costellazione che la ospita.
Andromeda è la galassia più vicina alla nostra Via Lattea, ma i “grandi numeri” che la caratterizzano non mancheranno di emozionare chi per la prima volta potrà osservarla attraverso un telescopio: si trova comunque alla distanza di circa 2 milioni e mezzo di anni luce (un anno luce è pari a poco meno di 10.000 miliardi di km), ha un diametro di circa 200.000 anni luce secondo le stime più recenti e contiene oltre 100 miliardi di stelle!
Concludiamo il tour del cielo con l’Orsa Maggiore, che in questo periodo troviamo bassa sull’orizzonte settentrionale. Tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone.
Note ricavate dai siti: www.astronomia.com , www.uai.it .