Il Sole
Il giorno 11 passa dalla costellazione del Cancro a quella del Leone.
- 1 agosto: il sole sorge alle 6.05; tramonta alle 20.31
- 15 agosto: il sole sorge alle 6.19; tramonta alle 20.12
- 31 agosto: il sole sorge alle 6.36; tramonta alle 19.48
Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 14 minuti per una località alla latitudine media italiana.
La Luna
1 agosto
- sorge alle 08:02
- transita alle 14:41
- tramonta alle 21:11
15 agosto
- sorge alle 20:38
- transita alle 02:01
- tramonta alle 07:57
31 agosto
- sorge alle 09:25
- transita alle 15:08
- tramonta alle 20:42
fasi lunari del mese:
- Primo Quarto il 6 (ore 11:10)
- Luna Piena il 13 (ore 18:59)
- Ultimo Quarto il 21 (ore 21:57)
- Luna Nuova il 29 (ore 03:06)
Il giorno 2 alle ore 21:38 la Luna raggiunge il perigeo (365.758 km di distanza), mentre il giorno 18 alle ore 16:06 si troverà nel punto più lontano dalla Terra, l’apogeo (405.162 km). Il giorno 30 alle ore 17:54 torna nuovamente al perigeo (360.856 Km).
Posizione dei pianeti
Mercurio: per buona parte del mese l’osservazione del pianeta è praticamente impossibile. Mercurio scompare dal cielo della sera avvicinandosi al Sole, con cui si trova in congiunzione il giorno 17. Il pianeta si allontana rapidamente dal Sole e ricompare al mattino, elevandosi sempre più sull’orizzonte orientale. Negli ultimi giorni del mese sorge quasi un’ora e mezza prima del Sole e sarà quindi osservabile prima dell’alba.
Venere: è giunta al termine la lunga permanenza del pianeta nel cielo del mattino. Dopo molti mesi di osservabilità prima dell’alba, Venere scompare e il giorno 16 si trova in congiunzione con il Sole. Il pianeta tornerà ad essere visibile la sera, ma per alcune settimane sarà estremamente basso sull’orizzonte occidentale. Sarà necessario attendere ancora un po’ per individuarlo comodamente dopo il tramonto. Venere attraversa per intero il Cancro per entrare il giorno 12 nella costellazione del Leone.
Marte: giorno dopo giorno il pianeta rosso guadagna gradualmente altezza sull’orizzonte e minuti di osservabilità, ancora limitata tuttavia alle ultime ore della notte. Prima del sorgere del Sole possiamo individuarlo facilmente ad Est, ad una altezza, nella seconda parte del mese, di oltre 25° sull’orizzonte. Marte il 3 agosto lascia la costellazione del Toro e nel corso del mese attraversa un ampio settore della costellazione dei Gemelli.
Giove: tra i pianeti osservabili ad occhio nudo che in questo periodo si sono concentrati nella parte di volta celeste osservabile prima dell’alba, il pianeta gigante è quello che si trova nelle condizioni migliori per essere individuato. Sorge nel corso della seconda parte della notte e all’apparire delle luci del mattino Giove è già piuttosto alto in cielo, circa 30° sull’orizzonte a Est.
Giove: il gigante gassoso anticipa ulteriormente l’istante del suo sorgere, fino ad apparire già prima della mezzanotte sull’orizzonte orientale. A fine mese sarà possibile vederlo culminare alla massima altezza a Sud prima del sorgere del Sole.
Sempre degni di nota i 4 satelliti galileiani (Io, Europa, Ganimede e Callisto), che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore generando configurazioni spettacolari. Giove rimane per tutto il mese nella costellazione dell’Ariete.
Saturno: ancora qualche settimana e il pianeta che in questi mesi è stato solitario protagonista dei cieli della sera finirà per confondersi con le luci del crepuscolo dopo il tramonto del Sole. Nel mese di agosto è ancora possibile individuare il pianeta poco dopo le ore 21, quando si trova a un’altezza di circa 15 gradi, in progressiva diminuzione, sull’orizzonte occidentale. Saturno si trova ancora nella costellazione della Vergine, dove rimane per tutto l’anno.
Urano: si avvicina il periodo di osservabilità ottimale del pianeta, che già sorge nelle prime ore della notte per poi rimanere visibile fino all’alba. Lo si trova quindi inizialmente ad Est, per poi culminare a Sud nella seconda parte della notte.
In condizioni favorevoli all’osservazione, usando uno strumento ottico (anche un buon binocolo) appare come un oggetto di colore blu/verde, di magnitudine 5.7. Il pianeta si trova nella costellazione dei Pesci.
Nettuno: questo è il periodo migliore dell’anno per osservare il pianeta, che si trova all’opposizione il 22 agosto. Urano è quindi osservabile per l’intera notte: al tramonto del Sole il pianeta sorge ad oriente, poi culmina a Sud nelle ore centrali della notte e tramonta ad occidente quando il cielo è già rischiarato dalle luci dell’alba.
Come sempre, per individuarlo è necessario utilizzare una strumentazione adeguata, un telescopio o un binocolo. Nettuno si trova nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per molti anni.
Plutone: Preso atto della riclassificazione di Plutone a plutoide da parte della IAU (Parigi, Giugno 2008), includeremo, comunque, l’osservabilità dell’astro. Plutone è ancora osservabile per buona parte della notte. Già nelle prime ore della notte raggiunge la massima altezza sull’orizzonte a Sud, per poi abbassarsi verso occidente dove tramonta prima dell’alba. Il pianeta si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, dove è destinato a rimanere fino al 2023. Con la sua magnitudine 14 sono necessari un cielo scuro, una buona carta stellare e almeno un telescopio da 8″ di apertura (200mm).
Costellazioni
In una notte senza Luna, attendiamo lo spengersi delle ultime luci del crepuscolo e volgiamo lo sguardo verso Sud. Ci troviamo nel Sagittario, costellazione che occupa la zona della volta celeste nella quale è situato il centro della nostra galassia, la Via Lattea.
Da quell’area si origina un fiume di stelle che si estende tutto intorno a noi e che possiamo seguire alzando lo sguardo e andando in alto e verso sinistra, attraverso il Triangolo Estivo – ovvero le costellazioni dell’Aquila, della Lira e del Cigno (vedi il Cielo di Luglio) .
Se già ad occhio nudo possiamo apprezzare e intuire l’immensità del disco di stelle in cui siamo immersi, con un binocolo il numero di astri visibili è incalcolabile, e innumerevoli sono le nebulose e gli ammassi stellari che si possono scorgere. Con un telescopio possiamo poi trovare una vera miniera di oggetti del cielo, splendidi soggetti per gli appassionati di astrofotografia.
Rimanendo lungo la fascia zodiacale, nelle prime ore della sera c’è ancora tempo per riconoscere le costellazioni della Bilancia e dello Scorpione che si avviano al tramonto verso occidente; a Sud – Est troviamo invece il Capricorno e l’Acquario, costellazioni relativamente grandi ma prive di stelle brillanti e difficilmente riconoscibili senza l’ausilio di una carta del cielo, oppure si può scaricare dalla rete stellarium, un potente software, gratuito ed intuitivo nell’uso, di simulazione del cielo. A Nord-Ovest la brillante stella Arturo contende a Vega il primato di astro più luminoso: essa fa parte del Bootes, dall’inconfondibile forma ad aquilone. Alla sua sinistra, la piccola costellazione della Corona Boreale. Vega, che già sappiamo riconoscere come uno dei vertici del Triangolo Estivo, insieme a Deneb e Altair, nelle prima parte della notte si trova prossima allo Zenit, proprio sopra le nostre teste, e costituisce un buon punto di riferimento per proseguire il riconoscimento delle altre costellazioni. Partendo da Vega e spostandoci verso Ovest possiamo individuare la costellazione di Ercole; più in basso, tra Vega e Antares (la stella più luminosa dello Scorpione) è situata l’ampia ma poco appariscente costellazione dell’Ofiuco.
Ancora nei pressi del Triangolo Estivo, in particolare nelle notti non disturbate dalla luce della Luna, possiamo cimentarci nel riconoscimento delle costellazioni minori, come la Freccia – tra il Cigno e l’Aquila – o il Delfino, facilmente individuabile per la sua forma a rombo.
In direzione Nord, la Stella Polare è come sempre al centro della famiglia delle Costellazioni Circumpolari. L’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore sono accompagnate, procedendo in senso antiorario, dal Dragone, da Cefeo e, con la caratteristica forma a “W”, da Cassiopea. Infine a Est vedremo sorgere il grande quadrilatero di Pegaso, seguito da Andromeda e Perseo, che ritroveremo protagonisti dei cieli autunnali.
Ricordiamo che nel Perseo si trova il “radiante”, ossia il punto d’origine apparente, dello sciame di meteore detto appunto delle “Perseidi”.
Si ricordi che lo Zenit è il punto più alto della sfera celeste, proprio sopra la nostra testa: per la definizione geometrica è il punto di intersezione tra la retta verticale passante dal punto di osservazione e la sfera celeste.
L’eclittica è il percorso apparente del Sole nell’arco dell’anno lungo la volta celeste; geometricamente, è l’intersezione tra quest’ultima e il piano dell’orbita terrestre.
Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di televideo, il sito www.uai.it, da cui sono tratte queste notizie, e dalla rivista Nuovo Orione o dal sito di www.orione.it