La mitologia del Capricorno: la costellazione degli imperatori

Nella Roma imperiale la costellazione del capricorno rappresentava molto di più che la mitica capra Amalthea, nutrice del piccolo Zeus sull’isola di Creta. La decima costellazione dello zodiaco era infatti la costellazione degli imperatori romani, o meglio, degli imperatori divinizzati. Dall’alto del firmamento, le anime degli imperatori divi, vegliavano sul …

Ammasso Vergine e Cometa Garrad

   Galleria fotografica AMMASSO DELLA VERGINE Dal telescopio New-Mexico,gestito in remoto da Fabio Padulosi, ecco le immagini di moltissime galassie dell’ Ammasso della Vergine e della  Cometa Garrad      

Scontro tra Titani – Recensione del film



Il film, di produzione americana e datato 2010, narra delle avventure di Perseo, figlio illegittimo di Zeus,e delle sue avventurose spedizioni ai limiti del mondo. Cominciamo subito col dire che il film, davvero ben fatto dal punto di vista degli effetti speciali, nonché dei personaggi, anche se la testa rasata di Perseo ha ben poco di greco, presenta qua e la delle “imprecisioni mitologiche”, che qui non sveliamo perché una, la più madornale, è presente proprio alla fine del film. Il racconto prende le mosse dal ritrovamento del neonato Perseo e della madre pescate da un povero pescatore  che si prese cura del pargolo. Ma come aveva fatto Perseo a finire in una cassa sbattuta tra le onde? Acrisio re di Argo, aveva cominciato una lotta contro gli dei dell’Olimpo cosa che dette a Zeus il pretesto per una delle sue solite sortite amorose sulla terra. Per vendicarsi dell’affronto Acrisio condannò praticamente a morte i due innocenti, ripristinando così il suo onore.

Stelle e culto dei santi: Martyr Stella Loci

santi e  stelle

Nel IV secolo il cristianesimo era diventata oramai la religione più importante dell’impero romano, il paganesimo non sopravviveva che in piccoli villaggi di campagna (i pagi, appunto), le grandi città cominciavano a dotarsi di chiese maestose mentre i vecchi templi andavano in rovina. Uno dei culti che prima di tutti si impose fu quello della venerazione dei santi e dei martiri. I santi, intermediari tra la terra e il cielo, tra gli uomini e Dio, personalità al di sopra del comune ai quali affidare le sorti della vita sia personale che cittadina. Come la maggior parte dei culti e delle pratiche cristiane, anche il culto dei santi assorbì e fu influenzato dalla…

Luna laborat

Mitologia Luna

Tutti i popoli della storia hanno avuto miti che avevano al centro dei loro racconti la luna; l’astro della notte era spesso legato al sole, come presso i Greci e i Romani nei cui miti i due oggetti celesti erano fratelli (Apollo e Diana), oppure legati da “vincolo matrimoniale” come credevano gli Incas, i Maya e i Vichinghi. Nonostante la posizione di assoluta preminenza del Sole come oggetto che più di ogni altro attirò la curiosità dei popoli antichi divenendo uno dei protagonisti assoluti dei bagagli mitologici di suddetti popoli, i racconti mitologici legati alla luna sembrano essere, e questa è una teoria accolta dalla maggior parte degli studiosi, come antecedenti a quelli solari. Così come presso i Romani, prima che venisse adottato uno solare, fu istituito originariamente un calendario lunare. Caratteristica comune a molti popoli dell’antichità fu quella di legare alla luna un’idea d…

Ipazia ovvero l’ultimo casto raggio del cielo degli dei

Ipazia

 

Anno 415 dell’era cristiana, 1168 dalla nascita di Roma. L’impero romano era sull’orlo del baratro, diviso in una parte Occidentale che di li a poco sarebbe caduta sotto la scure barbara e una parte Orientale che ancora si reggeva, ma su un equilibrio molto precario. Ipazia, matematica, astronoma e filosofa, figlia del filosofo e studioso Teone, muore ad Alessandria per mano di una massa di monaci armati dal papas, il vescovo, della città egiziana Cirillo. L’imperatore Teodosio (378 – 395) aveva rivoluzionato le fondamenta dello Stato; nel 392 promulgò un editto di “intolleranza” nel quale veniva stabilito che il paganesimo era da considerarsi una religione fuorilegge e che il Cristianesimo era l’unica vera religio licita, quella di stato. Di conseguenza impose che tutti i funzionari dello stato dovessero essere cristiani, causando di fatto l’estromissione dei pagani e quindi delle classi colte aristocratiche ostinatamente legate al vecchio credo, dalla direzione della cosa pubblica…

Conferenza su Van Gogh-astrofilo

Conferenza - I Cieli di Van Gogh

Astroarte nella serata del 25 febbraio 2011 dedicata alla

Prof.ssa Antonella Della Ragione.

Van Gogh-astrofilo

Per cominciare il D.S. Prof. Giancarlo De Simone coadiuvato dal Presidente del Consiglio di Istituto Sig. Agostino Del Monaco, ha scoperto una targa con la quale si è  dedicato l’ Aula Magna del Liceo alla Prof.ssa Antonella Della Ragione,che recentemente ci ha lasciato.

In una sala piena di quadri di V. Van Gogh,  emozionante è stato l’intervento degli alunni che hanno voluto regalare al Liceo un quadro di Matisse:  “La danza”  del quale la prof. era particolarmente entusiasta…

Per sir E.Halley in occasione dell’anniversario della morte ( 14 gennaio 1742 )

Gli Antichi e le comete

moneta_augustoFin dalla profonda antichità l’uomo ha sempre studiato i corpi celesti ed i fenomeni ad essi connessi: Babilonesi, Egizi, Caldei, fino ad arrivare ai Greci, coloro i quali meglio di qualsiasi altro popolo dell’antichità, forti della loro cultura e della razionalità filosofica tipica degli Elleni, hanno formulato teorie che, visti i limitati mezzi di cui disponevano, risultano ancora oggi frutto di una genialità inarrivabile. L’uomo antico vedeva nell’armonia del cielo, delle stelle e dei pianeti, il riflesso dell’armonia cosmica, di cui le stesse divinità olimpiche ne erano una rappresentazione. Era logico dunque che corpi “instabili” e”irregolari”, come potevano allora apparire le comete, rappresentavano uno squilibrio della suddetta armonia celeste.

Costellazioni e mitologia – “figli della terra e del cielo stellato”

Mito di Orione

Ci siamo mai chiesti da che cosa derivano i nomi delle costellazioni? Da dove uscivano quei nomi a volte così difficili da ricordare? E chi è colui che li ha pensati? La risposta è da ricercarsi nella mitologia greca; furono proprio loro, gli antichi Greci, i primi a vedere, o almeno a credere di vedere, nel cielo delle particolari figure che a loro ricordavano i protagonisti dei loro racconti. Figli della terra e del cielo stellato, così gli antichi (e qui intendo pure i Romani che rimasti affascinati dalla cultura greca la assimilarono quasi totalmente) si pensavano, era la loro Genesi. Esiodo, vissuto tra VIII e VII secolo a.C. raccolse tutti i racconti che si tramandavano nelle varie zone della Grecia sull’origine del cosmo e degli dei, li mise insieme e scrisse quella che poi diventerà una sorta di Bibbia degli antichi, la Teogonia. Qui c’era tutto quello che si voleva sapere sulle genealogie cosmiche e divine. In principio era Kaos dal quale si autogenerarono Tenebra e Notte, poi Etere e Giorno e Gea (la Terra) e Urano (il Cielo stellato). Poi via via tutte le altre entità fino ad arrivare a Zeus che stabilizzerà il cosmo e il mondo intero su un piano di stabilità e armonia. Si capisce quindi che la religione che noi moderni definiamo pagana, era molto più di semplici racconti fantastici e irreali; era una “religione” molto legata a ciò che circondava coloro i quali la avevano generata. Fatta questa dovuta premessa ci riesce più semplice ora capire perchè gli antichi Greci si preoccuparono di studiare dei puntini luminosi nel cielo e perchè diedero loro nomi mitici.
Il cielo invernale è sicuramente il più bello da osservare, condizioni climatiche permettendo ovviamente, ed è ricco di tante costellazioni legate a miti altrettanto belli. La costellazione che più risalta e tra l’altro è tra le più riconoscibili di tutte, anche a un occhio non proprio allenato, è Orione. Orione era figlio di Poseidon, dio del mare, ed Euriale figlia del re Minosse di Creta. Orione era un formidabile cacciatore ma purtroppo fu molto sfortunato in amore; infatti corteggiò senza successo le Pleiadi, le sette bellissime figlie di Atlante e Pleione ricevendo un rifiuto da parte di tutte loro. Orione firmò la sua condanna a morte quando un giorno si vantò di essere più abile di Artemide nella caccia; la dea si sentì tanto offesa da quest’affronto che quando Orione affermò di poter catturare qualsiasi bestia esistente sulla faccia della terra, la dea fece uscire da una fessura nel terreno un piccolo scorpione che con una sua puntura uccise il maestoso e potente Orione.

Breve storia dell’astronomia: seconda parte

Galileo Galilei

2. Da I.Newton fino alla fine del secolo decimo nono (1687-1900)
La pubblicazione dei Principia di Isacco Newton, nel 1687, portò ad una vera comprensione di come si muovevano i pianeti. E’ giusto dire che Keplero trovò “come” i pianeti su muovono, Newton scoprì “perché”. Newton costruì anche un telescopio di tipo assolutamente nuovo. Lo strumento di Galileo era un rifrattore, e si serviva di un obiettivo per raccogliere la sua luce. Newton arrivò alla conclusione che i rifrattori non sarebbero stati mai del tutto soddisfacenti, e si diede da fare per ovviare a questa difficoltà. Finalmente decise di eliminare del tutto l’obiettivo, e di raccogliere la luce per mezzo di uno specchio di forma adatta. Quando Newton eliminò il rifrattore perché non soddisfacente, commise uno dei suoi rari errori. Tuttavia, il “riflettore” newtoniano divenne presto popolare, e tale è rimasto. Gli specchi si costruiscono più facilmente delle lenti, ed anche oggi tutti i maggiori strumenti sono del tipo riflettente. L’astronomia si evolveva. Fintantoché le osservazioni dovevano venire compiute solo ad occhio nudo, si poteva imparare poco sulla natura dei pianeti e delle stelle; i loro movimenti potevano venire studiati, ma tutto finiva li. Non appena si resero disponibili i telescopi, degli osservatori veri e propri fecero la loro comparsa. Copenhagen e Leida aprirono la serie; l’osservatorio di Parigi venne completato nel 1671, e quello di Greenwich nel 1675. Greenwich venne fondata per una ragione particolare. L’Inghilterra è sempre stata una nazione marinara e prima della scoperta di orologi di cui si potesse fidare il solo modo per i marinai di stabilire la loro posizione in mezzo all’oceano, allorché non v’era terra in vista, era di osservare la posizione della luna in mezzo alle stelle. Questo implicava l’uso di un buon catalogo di stelle ed il migliore che si potesse ottenere, quello di Tycho, non era ancora sufficientemente esatto. Carlo II aveva perciò ordinato che i campi stellari dovevano “venire nuovamente osservati, esaminati, e corretti ad uso dei miei marinai”. Venne scelta una zona nel parco reale di Greenwich, e Sir  Cristopher Wren, egli stesso professore di astronomia, progettò la costruzione del primo osservatorio.